Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Voglia di cinema!

di Massimo Arciresi

Vi consigliamo…

di Massimo Arciresi

Fear and Desire – Paura e desiderio (Fear and Desire, USA, 1953) di Stanley Kubrick con Frank Silvera, Paul Mazursky, Kenneth Harp, Steve Coit

Quest’opera prima (risalente a 60 anni fa, restaurata e doppiata per l’occasione), inedita in Italia, di Kubrick, il quale – responsabile anche di produzione, fotografia e montaggio – l’avrebbe peraltro fatta sparire volentieri, non è certo paragonabile ai suoi capolavori: è verbosa, soffre di tempi dilatati (nonostante duri poco più di un’ora) e accusa perfino qualche sgrammaticatura cinematografica. Tuttavia, nella storia dei quattro soldati (uno è il futuro regista Mazursky) smarriti fra le linee nemiche di una guerra qualsiasi e tendenti all’individualismo, ci sono già tracce di una poetica potente. Pensieri accavallati, brutalità senza sangue, significativi “sdoppiamenti” costituiscono l’annuncio sommesso della carriera e dell’autorialità che verranno. La muta presenza di Virginia Leith lascia il segno.

Oppure…

Wolverine – L’immortale (The Wolverine, USA, 2013) di James Mangold con Hugh Jackman, Rila Fukushima, Tao Okamoto, Svetlana Khodchenkova

Collegata direttamente a X-Men – Conflitto finale (2006), ultimo capitolo della trilogia ufficiale, la seconda avventura autonoma del tormentato eroe dagli artigli d’immaginario adamantio si connota per la suggestiva ambientazione giapponese e per alcune movimentate scene d’azione (quella sopra il treno ad altissima velocità le batte tutte). Jackman fa ormai tutt’uno con il personaggio, reso mortale da un patto (unilaterale) con un vecchio amico che sta per tirare le cuoia. E Mangold, dietro la macchina da presa, dà ulteriore prova del suo eclettismo. Essenzialmente non ci si annoia, quindi va bene così.

La frase della settimana

«Se si gira a salutarmi vuol dire che già gli manco!» Una speranzosa Audrey Lamy dopo aver lasciato a casa Lannick Gautry in Se sposti un posto a tavola (Plan de table, Francia, 2012) di Christelle Raynal

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