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La sfida del presidente Nello Musumeci

Nello Musumeci proclamato presidente della Regione: al via le consultazioni per completare il “puzzle” del futuro governo...

di Redazione

Nello Musumeci proclamato presidente della Regione: al via le consultazioni per completare il “puzzle” del futuro governo con vista sulle prossime elezioni politiche

 

di  Salvo Messina

“Da oggi comincia la sfida più importante della mia vita”, sono state le prime parole del neo presidente della Regione siciliana Nello Musumeci durante la cerimonia di insediamento.
Musumeci riparte dall’esperienza maturata alla presidenza della Provincia di Catania, (due mandati consecutivi), di pratiche di buon governo e di dialogo anche con le opposizioni.  E’ consapevole che trova una Regione con una “situazione finanziaria assai grave” ma questo non sembra scoraggiarlo.
E per “rivitalizzare” i dirigenti generali della Regione sarà “spoil system”, valorizzando quelle che sono realmente risorse con esperienza, conoscenza e competenza. In quest’ottica, nei giorni scorsi era circolata la voce che indicava in Massimo Russo il nuovo segretario generale di Palazzo d’Orleans ma l’ex assessore alla Sanità nel governo Lombardo, oggi tornato nei ranghi della magistratura (magistrato di sorveglianza a Napoli), per i troppi problemi legati all’ottenimento di un permesso dal Consiglio Superiore della Magistratura, il suo nome è stato presto archiviato. Negli ultimi giorni sono aumentate le quotazioni di Maria Mattarella, avvocato generale della Regione, figlia di Piersanti, ex presidente della Regione ucciso dalla mafia. L’unica cosa certa è che Patrizia Monterosso, da circa 7 anni, sulla poltrona di segretario generale, massima carica nella burocrazia regionale, ha fatto il suo tempo, nonostante sia uno dei più esperti dirigenti ma anche dei più contestati.

Per l’ufficializzazione della nuova giunta bisognerà attendere ancora un paio di settimane. Una giunta che inevitabilmente risentirà delle elezioni politiche (ad esempio Vittorio Sgarbi, assessore designato, potrebbe dimettersi per candidarsi alla Camera). Gli appetiti dei partiti sulla giunta si intrecciano con le dinamiche per il voto nazionale dell’anno prossimo che vedrà un centrodestra rivitalizzato dal successo ottenuto in Sicilia: così tutti i big della coalizione che hanno sostenuto Musumeci stanno giocando la loro “partita a scacchi” muovendo le pedine su Sanità, Agricoltura, Formazione, Turismo, Infrastrutture ed Energia.
Musumeci ha già avviato il giro di consultazioni con i segretari dei partiti della coalizione. Forza Italia rivendica 5 assessorati, di cui la Sanità con l’ex capogruppo all’Ars, Marco Falcone. Inoltre, Forza Italia rivendica la presidenza dell’Assemblea regionale che, secondo un accordo fatto prima delle elezioni regionali, è da attribuire a Gianfranco Miccichè. Il leader degli azzurri in Sicilia però si deve guardare le spalle dai possibili “cecchini” o “franchi tiratori” rimasti scontenti per il loro posizionamento all’interno dell’Assemblea regionale siciliana e che quindi, a scrutinio segreto, potrebbero “impallinarlo”.  Già perché Miccichè difficilmente potrebbe ottenere il voto dall’ex azzurro Vincenzo Figuccia transitato alla viglia delle elezioni nell’Udc con qualche battuta al vetriolo. Inoltre, si è “vaporizzato” un altro voto dopo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il neo eletto Cateno De Luca. Alla luce di tutto questo Miccichè deve necessariamente fare un accordo con il Pd per non correre rischi.
Intanto, secondo alcune indiscrezioni, Musumeci vorrebbe affidare la Sanità a Ruggero Razza del suo Movimento Diventerà Bellissima. Due assessorati andranno a Udc e altrettanti a Popolari e Autonomisti. Questi ultimi ambirebbero in prima battuta all’Agricoltura (particolarmente ambita per le risorse economiche provenienti dalla Ue e i 22mila operai forestali) per Toto Cordaro e alla Formazione (ormai considerato un assessorato di seconda fascia) per Roberto Lagalla ma bisogna vedere se Raffaele Lombardo farà un passo indietro per Mariella Ippolito, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Caltanissetta. L’Udc punterebbe su Mimmo Turano e Vincenzo Figuccia (che avrebbe il veto di Miccichè). Gli unici certi di entrare nella squadra di Musumeci sono Gaetano Armao (designato anche vice presidente), in quota Forza Italia all’Economia, Vittorio Sgarbi (fuori quota) ai Beni culturali ma che vuole anche la delega al Turismo e Toto Cordaro. Fratelli d’Italia punterebbero alle Infrastrutture con Giampiero Cannella (già vicesindaco di Palermo nella giunta Cammarata) ma devono scalzare la concorrenza di Toni Rizzotto (in buoni rapporti con l’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo) anche se deve chiarire la sua posizione all’interno dell’Isfordd, l’ente che si occupa di formazione professionale, finito nella bufera giudiziaria, che ha gestito fino a pochi mesi fa prima di essere eletto all’Ars in quota Lega.

 

 

 

 

 

 

 

 

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