Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Ignazio Arcoleo: Centrocampista rosanero del passato

Al centro della nostra intervista di oggi un volto caro ai tifosi del Palermo: si tratta di Ignazio Arcoleo che portò il Palermo in serie A nella stagione 1971/72...

Al centro della nostra intervista di oggi è un volto caro ai tifosi del Palermo: si tratta di Ignazio Arcoleo che portò il Palermo in serie A nella stagione 1971/72. Negli anni ’90 è stato l’allenatore del Palermo dei “picciotti”, sfiorando già all’epoca una promozione in serie A che sarebbe poi diventata realtà grazie a Maurizio Zamparini

 

di  Roberto Pelos

Ignazio Arcoleo, lei è stato uno dei protagonisti della storia del Palermo, sia da giocatore che come allenatore, ci parla di qualche ricordo al quale è particolarmente legato?
“Il ricordo più bello è legato alla promozione in serie A del ’72, quando siamo tornati con la nave da Napoli insieme ai tifosi e Gigi Burruano”.

C’è qualcuno, tra i suoi compagni di squadra e tra i giocatori che ha allenato, che ricorda con maggiore affetto?
“Nutro grandissimo affetto per tutti i miei compagni di squadra e per tutti i giocatori che ho allenato e alleno tutt’ora. Li tengo tutti nel cuore e farei un grande sgarbo agli altri se facessi una graduatoria”.

Quale evento, legato invece al Palermo di Zamparini, l’ha particolarmente emozionato?Ignazio-Arcoleo
“È stata una bella giornata quando il Palermo ha debuttato in Europa, per noi è stato un orgoglio e un privilegio. Grazie a Zamparini per tutto quello che ci ha dato”.

Ci parla di quelle che sono, a suo avviso, le principali differenze tra il calcio del passato e il calcio di adesso?
“I giocatori della mia generazione erano mediamente molto più forti sul piano tecnico e meno prestanti sul piano fisico perché gli allenamenti erano sempre sulla gestione della palla. Entravamo in campo e dopo qualche minuto di ginnastica facevamo la partitella; oggi si lavora tantissimo sulla tattica e sul piano fisico per giocare in velocità e potenza”.

Le strutture sportive palermitane, secondo lei, sono adeguate per chi avesse il desiderio di praticare uno sport popolare come il calcio?
“Le strutture adeguate sono poche, mentre ne servirebbero tante in base al numero dei quartieri”.

Cosa consiglierebbe ad un giovane che volesse diventare calciatore?
“Gli consiglierei di cominciare per divertirsi, senza stress”.

Il Palermo oggi purtroppo naviga in brutte acque, da dove si dovrebbe ripartire a suo avviso, per ritornare ai livelli di qualche anno fa’, quando i rosanero hanno raggiunto i piani alti della serie A?
“Si dovrebbe ricominciare dalla valorizzazione dei giovani da affiancare ad una esperta struttura di squadra”.

 

 

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.