Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Al via la stagione del Teatro Massimo

La Stagione 2013 del Teatro Massimo sarà composta da otto titoli d’opera e tre di balletto: nonostante l’aumento di un titolo (un balletto in più rispetto agli anni passati) rimangono invariati i prezzi degli abbonamenti e dei biglietti, ormai gli stessi da quattro Stagioni. 

 

di Giulia Noera

 

Il cartellone si aprirà e si svolgerà sotto il segno di un imponente progetto artistico concepito in coincidenza con il bicentenario della nascita di Richard Wagner: per la prima volta nella sua storia il teatro palermitano produrrà e metterà in scena, in un’unica stagione, “Der Ring des Nibelungen”. L’impresa, nata oltre due anni fa, conferma una capacità programmatica e produttiva di rilievo ed è il risultato di un percorso virtuoso impresso dalla direzione del Teatro. Il “Ring” verrà allestito con la regia di Graham Vick – uno dei maggiori registi di teatro musicale di oggi, particolarmente legato al Teatro Massimo – con le scene e i costumi di Richard Hudson e le luci di Giuseppe Di Iorio: uno spettacolo appositamente ispirato e concepito per gli spazi del Teatro. A dipanare le trame sonore della Sagra scenica wagneriana suddivisa in quattro opere sarà invece il direttore finlandese Pietari Inkinen. Il “Ring” palermitano sarà l’unico di nuova produzione ad andare in scena in Italia nel 2013 e sarà realizzato interamente dai laboratori del Teatro Massimo. Questo, nel dettaglio, il calendario dei quattro titoli: “Das Rheingold” (22-31 gennaio), “Die Walküre” (21 febbraio – 3 marzo), “Siegfried” (19-30 ottobre), “Götterdämmerung” (23 novembre – 4 dicembre). I cantanti coinvolti, da Franz Hawlata nel ruolo di Wotan, a Robert Brubaker in quello di Mime, a Sergei Leiferkus come Alberich, Lise Lindstrom come Brünnhilde e Christian Voigt come Siegfried, sono tutti specialisti del repertorio tedesco wagneriano e rispondono al meglio anche alle esigenze teatrali dello spettacolo.

“Mettere in scena il Ring – ha dichiarato il regista Graham Vick – è una sfida che raccolgo sempre con entusiasmo; l’ho già affrontata a Lisbona ma soprattutto nel mio teatro a Birmingham dove ho presentato una versione cameristica in due sere che ha avuto molto successo. In più, si aggiunge il piacere di lavorare in un teatro come il Massimo di Palermo che amo moltissimo, che ha dimostrato negli ultimi anni una maturazione artistica e gestionale significativa, che cerca di rinnovare costantemente la proposta culturale. Considerando le caratteristiche di questo nuovo progetto del Teatro Massimo, sto preparando un “Ring” per un pubblico che non l’ha mai visto, un pubblico fresco, entusiasta e interessato come quello di Palermo. L’idea nasce dal Teatro stesso e dall’atmosfera che sprigiona. Fra gli elementi che mi affascinano del “Ring”, c’è la possibilità di interpretarne le tematiche in modo cosmopolita, senza tempo, e non soltanto secondo gli stereotipi germanici. Ho quindi immaginato Palermo e il suo Teatro come metafore possibili per il “Ring” e inoltre sono convinto che la società palermitana e siciliana siano di per sé storicamente predisposte alla fruizione di una simile drammaturgia: un “Ring” inteso non come ciclo ma come percorso, i cui protagonisti non sono il Reno e i suoi eroi ma l’umanità. Il cast col quale lavorerò è particolarmente adatto proprio a questo intento: comprende sia giovani sia veterani. Palermo è il Reno e il Teatro Massimo il suo Walhalla. Sono poi molto stimolato dai tempi stretti imposti dalle esigenze di programmazione: saranno quattro nuovi spettacoli da mettere in scena quasi in successione e da tenere uniti nei significati. Senza contare che è divertente lavorare intorno a una grande ‘favola sul potere e i soldi’ in un momento in cui se ne lamenta ovunque la mancanza!”.

Palermo, città cara a tanti artisti tedeschi e a Wagner (che vi trascorse i mesi invernali fra il 1881 e il 1882), torna così ad “ospitare” il compositore tedesco realizzando la sua più ampia creazione musicale e drammaturgico. È auspicabile che l’occasione del “Ring” del bicentenario al Teatro Massimo, per la sua unicità nel panorama internazionale, possa essere l’occasione per molti appassionati di visitare a Palermo negli stessi mesi in cui vi soggiornò Wagner, nutrendosi dell’energia che, allora come oggi, si sprigiona dalla terra “dove fioriscono i limoni”. Così la ricorda Goethe, in un’espressione che è l’archetipo di ogni aspettativa riposta dai viaggiatori che, dal nord, sono sbarcati in Sicilia. Col programma “Wagner a Palermo”, il Teatro Massimo desidera rinvigorire l’idea di una Palermo in cui il turista possa coniugare la “villeggiatura” nel senso più alto del termine con le moderne prerogative del turismo culturale. Le possibili ricadute sull’economia della città sono evidenti, come lo è la preziosa occasione divulgativa dell’ascolto del “Ring” per tutti gli appassionati locali, da tempo desiderosi di tale opportunità.

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