Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

“Semu suli, semu tuttu”

di Redazione

TEATRO DITIRAMMU
presenta
BUM BUM! 2012
Festival Internazione Di Percussioni

 

 

ONE MAN SHOW BAND

(Sabato 26 Maggio 2012 ore 21.30)
 

 

Lo spettacolo “Semu suli semu tuttu”, che ha riscosso un grande successo a Roma, Palermo e Catania , ripercorre la straordinaria storia umana e artistica di Alfio Antico, attraverso la sua voce e le infinite sfumature sonore e ritmiche dei suoi tamburi.
 
di Elisabetta Cinà
 

L’esibizione di quest’artista rappresenta un viaggio per il suo pubblico, la cui meta è da ritrovarsi nelle incontaminate valli dell’entroterra siculo: il ritmo delle vibrazioni della pelle del suo Tamburo (grosso tamburo a cornice, costruito dallo stesso Alfio, con la membrana di pelle seccata di un animale – quasi sempre capra o pecora- tesa su telaio circolare di legno) sono un prolungamento di questo paesaggio. Nei silenzi e nelle vibranti sonorità insegue così la propria anima, cercando il volto e gli sguardi degli antichissimi abitatori della sua terra.
Il nome di Alfio Antico racchiude in sé un genere nato vivendo in stretta simbiosi con la natura e con il paesaggio agreste: l’artista ha infatti vissuto fino all’età di 18 anni facendo il pastore fra le montagne dell’entroterra siracusano respirando, in una vita non certo priva di durezze, le favole, le storie, i miti della cultura contadina e pastorale.


Il musicista di Lentini dai numerosi successi e dalla chiara fama, diviene sempre più mitico testimone del mondo vivo della natura, che lotta per continuare a essere la terra dei buoni prodotti, delle sane emozioni, della fantastica musica.

Attraverso il ritmo ed il canto, scolpisce le mille figure del tempo. “Io sono il tamburo” , sussurra in perfetta simbiosi col suo strumento, volendo significare una mistica unità fra la viva pelle della sua mano e quella morta e antica che, fissata ad un setaccio da grano, torna a nuova vita cantandoci storie d’amore e poesia. Antichi miti, vecchie leggende e storie fantastiche prendono forma attraverso questo strumento caratteristico che Alfio Antico riesce a far parlare.

L’artista ha oltre settanta tamburi , tutti fabbricati da sé e meravigliosamente intarsiati con immagini di divinità agresti, segni antichi che racchiudono saggezza eterna. Durante il suo “Semu suli semu tuttu” si abbandonano per pochi attimi i rumori caotici che affollano il mondo contemporaneo per ritornare alle sonorità naturali, di cui si può godere solo in poche parti del mondo: il pubblico non può che essere coinvolto da questa atmosfera arcaica e allo stesso tempo pastorale.

 
 

 

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