Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalisti indipendenti

Il parco dei Nebrodi: una fetta di pura natura

San Marco D'Alunzio. Alcara li fusi. Longines. Galati mamertino: un grande patrimonio storico architettonico e ambientale da salvaguardare nel cuore dei Nebrodi

di Patrizia Romano

Non è nato proprio l’altro ieri, parliamo, infatti, di circa, 135, 140 mila di anni fa, ma il territorio dei Nebrodi con il Parco dei Nebrodi offre ancora paesaggi di straordinaria bellezza.
Circa 85.000 ettari di colline boscate, monti, laghetti, ruscelli e la storia millenaria dei 21 paesi che ne fanno parte.
Non è facile esaurire in poche righe, un’area così ampia e così ricca. Pertanto, soffermeremo la nostra attenzione su una porzione di questo immenso e sconfinato territorio: quella di San Marco D’Alunzio.

San Marco D’Alunzio


Appena giunti a San Marco, salendo dalla panoramica sulla costa tirrenica, sulla piccola piazzetta a sinistra, si nota la prima delle 23 chiese del paese, da cui prende nome il centro abitato, edificata sui resti del tempio di Ercole. Qui, il Parco dei Nebrodi è uno splendido esempio di combustioni architettoniche di epoche diverse. San Marco ha origine pregreca e diventa prima importante centro ellenico e poi romano, dominando su gran parte del litorale.
Per una visita accurata e per effettuare escursioni nel comprensorio, sì consiglia di trascorrervi un lungo fine settimana.

Il Parco dei Nebrodi e i suoi laghi

Dopo avere visitato il centro storico, è possibile visitarne i dintorni.
Dal paese si diparte una stradina secondaria in discesa per 300 metri che conduce in contrada Attraversa. Si percorre il fondovalle e si risale verso Vallone Favara fino a quota 600 metri. Si ritorna a San Marco da un’agevole stradina. Tempi di percorrenza 4 ore circa. Percorso tutto su stradelle, trazzere e sentieri. Non esiste alcuna segnaletica.

Frazzanò: vecchia arteria agricola


Poco fuori il centro abitato di San Marco, all’altezza della chiesa barocca del Salvatore, si trova una stradina che, attraversando le campagne circostanti, porta a Frazzanò. Si tratta di una vecchia arteria di penetrazione agricola che, superata contrada Marazzi, conduce all’abazia di Fragalà.
Dopo circa sei chilometri, si scorge in tutta la sua eleganza il monastero Basiliano, voluto dal gran Conte Ruggero D’altavilla, a 730 metri sopra la valle del torrente Fitalia.
All’altezza di contrada Bonifici, si trova una pista che conduce verso le gole soprannominate stretta di Longi nei paesi di contrada Castagneto. Escursione mediamente impegnativa.

Il Parco dei Nebrodi e i suoi monti

Il Parco dei Nebrodi offre una variante al percorso appena suggerito è praticabile da Galati mamertino, scendendo verso San Salvatore di Fitalia.
Dopo poco più di 5 chilometri sulla strada nuova, nei pressi di un piccolo ponte, si può lasciare l’auto e proseguire a piedi verso pizzo scali per ammirare un indimenticabile panorama sulla stretta. Oppure, andare verso contrada paratore e tentare la risalita per un breve tratto lungo il torrente Milan che scorre dentro le gole. Si raccomanda la massima cautela.
Da Galati mamertino direzione portella Gazzana, dalla Fraz giallini si riparte per contrada Lisa; da qui, seguendo la alveo di torrente San Basilio, si raggiungono le cascate alte oltre 25 metri tra rocce calcaree.

Alcara Li Fusi


Da portella Gazzana, si può imboccare la strada intercomunale per Alcara Li Fusi, bel paesino adagiato sotto Rocca, con le svettanti rocce dolomitiche del Castro sullo sfondo. Su questi monti è possibile avvistare l’avvoltoio Grifone re, introdotto recentemente.
Il centro abitato è di gradevole aspetto, tante chiese da vedere, vecchie fontane, mulini sul torrente e antichi caseggiati rurali.
A breve distanza, sopravvivono i ruderi della bizantina cappella del rogato.

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