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Le Vie dei Tesori, un fine settimana rapiti dall’ambientazione scenica

di Redazione

Per le Vie dei Tesori, visita alle Balate della catacomba e dei cuniculi, cullati dal suono del fiume e rapiti dall’ambientazione scenica. Ospita anche una mostra fotografica e un’estemporanea di pittura dell’associazione ‘Officina di Ballarò’

È  uno dei 110 luoghi, aperti, visitabili ed esplorabili nei fine settimana di ottobre grazie a “Le Vie dei Tesori”. Sarà un fine settimana immersi nella storia, alle Balate, nel popolare quartiere dell’Albergheria, per vivere momenti del nostro passato da non disperdere.
Dalle 10 alle 17.30 di venerdì 29 e sabato 30 settembre, ma anche di domenica 1 ottobre, i visitatori saranno accolti da una guida che vestirà gli abiti dei monaci francescani o della confraternita degli Algolziri, intrecciando per loro una storia fitta di misteri. Luci, musiche, odori… tutti i sensi saranno attivati durante questo percorso che si presenterà come vera e propria rievocazione storica dell’Albergheria, della Chiesa dell’Annunziata alle Balate e del fiume Kemonia.
Nella storia di Palermo sono molte le chiese demolite, scomparse, dismesse o consacrate. Una di queste è proprio quella delle Balate, detta “Annunziatella degli Sbirri” con annesso convento francescano, che oggi accoglie al suo interno un centro educativo e una biblioteca per bambini e ragazzi.
«La chiesa sorge proprio sopra le mura del quartiere Albergheria, nel “fossato del maltelmpo”, nato per incanalarvi le acque del fiume Kemonia – racconta Antonella Tirrito, presidente dell’associazione “Le Balate” – , la cui piena del ‘57 causò lutti e distruzioni. Il letto del fiume prosciugato fu utilizzato per la costruzione di una strada. La via prese, successivamente, il nome dalla “porta di Castro“, con cui essa dal 1620 si apriva all’esterno delle mura cittadine. La Chiesa di “Sant’Annunziata alle Balate” fu costruita probabilmente introno al 1632 e appartenuta all’Ordine dei Francescani, poi ceduta verso la fine del ‘700 alla Confraternita degli Algoziri, più comunemente chiamati già a quell’epoca “sbirri”, una sorta di investigatori giudiziari molto temuta per i suoi modi parecchio violenti. Durante la visita che proporremo si potrà anche scendere nella catacomba e nei cunicoli per vedere le antiche mura della città, con una riproduzione digitale della Palermo sotterranea e del fiume che scorre sotto di noi. L’intento è quello di riportare in vita la storia e di fare interagire chi vorrà fare questa esperienza all’interno di una Palermo nascosta, che serba veramente tante sorprese».
Negli stessi orari, sarà possibile visitare la mostra fotografica curata dall’associazione “Officina Ballarò”, realtà che “Le Balate” hanno voluto ospitare per “Le Vie dei Tesori” per raccontare un altro spaccato del quartiere.  Le foto realizzate da Fabio Artusi, infatti, presentano l’Albergheria e Ballarò attraverso l’umanità che si può respirare in ogni luogo. Ad arricchire il tutto un’estemporanea di pittura con la partecipazione di artisti palermitani.
Ulteriori momenti di un percorso che l’associazione “Le Balate” compie da tempo in questa chiesa sconsacrata, adibita a centro culturale e ricreativo, ma anche biblioteca per bambini e ragazzi, presidio importante di formazione e legalità all’interno dell’Albergheria.

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