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Precariato Villa Sofia-Cervello, contratti in scadenza.

Cgil, Fp, Filcams e Nidil chiedono un tavolo all'assessorato Sanità. “Per i 103 precari storici si dia il via all'utilizzo del comma 2 della Legge Madia. E' una questione di giustizia. Altre aziende lo stanno facendo, perché Villa Sofia-Cervello no?”.

di Redazione

Sul  tema del precariato all’ospedale Villa Sofia-Cervello continua il botta e risposta  tra la Cgil Palermo, con le categorie  Fp, Filcams,  Nidil,  e l’azienda.    

La Cgil  interviene dopo una replica dell’azienda in cui il tema del precariato tra i reparti dell’ospedale, sollevato dal sindacato per la sua gravità, con diversi contratti in scadenza a novembre,   viene solo “parzialmente affrontato”.    
“Riteniamo singolare la risposta dei vertici di Villa Sofia Cervello alla nostra nota  del 25 settembre, nella quale evidenziavamo alcune criticità nella gestione dell’Ospedale Villa-Sofia Cervello. Analogamente, dispiace essere costretti a discutere di argomenti così importanti, come la situazione del precariato presso l’ospedale Villa Sofia-Cervello, tramite comunicati, quando da diversi mesi chiediamo, anche insieme alle altre sigle sindacali, un tavolo di confronto”, dichiarano il  segretario Cgil Palermo Anna Maria Tirreno, i segretari generali di Filcams Cgil e Nidil Cigil Giuseppe Aiello e Andrea Gattuso, il segretario azionale Fp Cgil Sergio Sortino.  

Stabilizzazione dei precari

“Infatti – aggiungono Tirreno, Sortino, Gattuso e Aiello – nella nota è stato ricordato il ricorso al comma 1 dell’art. 20 del d. lgs. 75/2017, che prevede le procedure di stabilizzazione per il personale a tempo determinato in possesso dei requisiti previsti dalla legge, ma si sorvola su tutto un altro pezzo consistente del precariato dell’azienda, ovvero dei potenziali beneficiari del comma 2 dell’art. 20 della cosiddetta Legge Madia: personale con contratti co.co.co e incarichi libero professionali”.    
Come si evince dallo stesso sito web istituzionale dell’azienda ospedaliera, sono 103 i lavoratori con contratti di collaborazione coordinata e continuativa presenti in moltissimi reparti e con diversi profili professionali: personale sanitario come medici, infermieri, operatori socio sanitari,  psicologi, tecnici di radiologia o di laboratorio e personale non sanitario come assistenti sociali, data manager e mediatori culturali.    

Un precariato… “di lungo corso”

“Gran parte di questo personale – prosegue la Cgil –   occupa le medesime posizioni da molti anni, in alcuni casi da oltre 10, e oggi si ritrova a non conoscere il proprio futuro viste anche le recenti deliberazioni dell’amministrazione ospedaliera,  che non prevedono più la possibilità di stipulare contratti di collaborazione. Tra questi 103, c’è anche qualcuno a cui è già scaduto il contratto e non ha avuto nessuna comunicazione in merito a eventuali proroghe, rinnovi o trasformazioni. Crediamo che l’utilizzo del comma 2 dell’art. 20 della legge Madia per questi lavoratori non sia una questione di discrezionalità (prevista dalla Legge) ma di giustizia, per l’esperienza da loro maturata, per la evidente continuità nel rapporto che sottolinea la necessità ancor oggi della presenza di questo personale nei reparti”.    

L’esempio di altre aziende ospedaliere

Altre aziende ospedaliere palermitane e siciliane hanno già utilizzato le procedure di stabilizzazione per il personale rientrante nei requisiti del comma 2 dell’art.20 della legge Madia. “Vista la grande presenza all’interno di Villa Sofia-Cervello di potenziali beneficiari, non capiamo perché non sia stato fatto nulla in questi anni . Continuano Anna Maria Tirreno, Sergio Sortino, Giusepe Aiello e Andrea Gattuso – Ci appelliamo anche a un intervento dell’assessorato regionale alla Salute affinché sulla stabilizzazione del precariato venga disposta un’unica regia. Infine, vista la replica da parte dell’amministrazione, ci aspettiamo l’immediata proroga dei contratti di collaborazione già scaduti e quelli in scadenza a novembre. E inoltre, data la dichiarata intenzione dell’azienda di proseguire l’impegno per la riduzione del precariato, ci aspettiamo a breve di poter finalmente discutere della tematica, nonché delle altre questioni poste (sicurezza e problematiche dei lavoratori degli appalti), all’interno di un tavolo tecnico. Argomenti che solo all’interno di un confronto e di  corrette relazioni sindacali tra azienda e sindacato sarà possibile risolvere”.
Ufficio Stampa CGIL Palermo, Antonella Romano

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