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“L’Europa modifichi il trattato di Dublino”: Gianfranco Fini a Palermo parla di immigrazione

di Redazione

 

“L’immigrazione e’ un problema europeo: oggi c’e’ una consapevolezza maggiore data da un’accelerazione della ‘storia’ ed e’ proprio attraverso un’idea comune che si puo’ intravedere l’unica possibilita’ di risolvere le criticita’. Non esiste pero’ una direttiva europea e negli ultimi tempi cresce la diffidenza verso lo ‘straniero’. Ma occorre una politica che deve vincere il pregiudizio e le ‘sacche di ignoranza’ attraverso la cultura. E la soluzione concreta si deve ricercare in sede europea con la modifica del trattato di Dublino.”
Sono queste le parole di Gianfranco Fini, uno dei ‘padri’ della legge che ancora oggi regola l’immigrazione in Italia, pronunciate alla sala gialla dell’Ars durante il primo convegno nazionale ‘Immigrazione ed emigrazione’ organizzato dall’associazione Fiori di Acciaio.
Al convegno erano presenti anche Mario Morcone, Capo Dipartimento del Ministero degli Interni per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Carlotta Sami, portavoce per il Sud Europa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr).
Tante le tematiche messe sul tavolo tecnico del convegno, ma sopratutto quella delle buone pratiche su un argomento importante che in questo momento condiziona la politica internazionale.
Il Prefetto Morcone ha poi consegnato la targa alla preside dell’istituto comprensivo ‘Politeama’, Virginia Filippone, i cui ragazzi hanno prodotto dei lavori sul tema delle migrazioni all’interno di un concorso di idee dal titolo ‘L’immigrazione vista dagli occhi dei bambini’.
“E’ stata un’occasione per riflettere tutti insieme su un tema che e’ al centro della programmazione della nostra associazione- ha dichiarato Marcella Cannariato, presidente di Fiori di Acciaio– Noi puntiamo all’interazione fra gli esseri umani, affinche’ le migrazioni possano essere viste come una risorsa e non come una minaccia. Un tempo eravamo noi quelli che si spostavano massicciamente, ed anche ora dall’Italia, ma sopratutto dal sud, sono andati via oltre 500.000 giovani negli ultimi cinque anni. Dunque, la migrazione – ha concluso il presidente dell’associazione- e’ un tema che va affrontato trasversalmente, in modo da poter cercare un equilibrio che possa diventare la base del processo di sviluppo dei prossimi anni.’

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