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Caro bollette: arriva l’intervento della Regione?

Una serie di interventi per andare incontro alle famiglie, alle imprese e ai commercianti. Tutte categorie fortemente penalizzate dall’emergenza energetica. Caro bollette: arriva l'intervento della Regione? Staremo a vedere

di Patrizia Romano

di Redazione

Caro bollette: arriva l’intervento della Regione? Dopo innumerevoli Sos lanciati da varie associazioni di categoria e da privati cittadini, la Regione Siciliana, finalmente, si dice disposta ad intervenire. Un intervento mirato ad andare incontro alle famiglie, alle imprese e ai commercianti. Tutte categorie fortemente penalizzate dal caro bollette e dall’emergenza energetica.
La prima mossa, annunciata dal presidente Schifani è la sospensione del rimborso della quota capitale nella rata di dicembre sui finanziamenti concessi dall’Irfis. “Sto dalla vostra parte oltre che come presidente della Regione anche come cittadino – dice Schifani -. Gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui”. Insomma, Caro bollette: arriva l’intervento della Regione? I presupposti ci sono, o meglio, nelle parole del Presidente della Regione sembrerebbe in arrivo una valanga di interventi risolutivi.

Documento unitario

La fiducia è una cosa seria e, così, i rappresentanti hanno voluto consegnare al presidente un documento unitario. Un documento che contiene una serie di richieste contro il rincaro dei costi energetici e delle materie prime.
“Ho preso atto della manifestazione che è sintomo di un grandissimo malessere – ha aggiunto il governatore -. Anche sul tema del caro-bollette, l’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini. Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l’incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi”.

Posizioni sul lungo termine


Altre posizioni riguardano il lungo termine.
“Sulla lunga durata – ha aggiunto, infatti, il presidente della Regione – vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica”.
L’obiettivo del Governo regionale è quello di elaborare una serie di iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse dell’Isola. Riflettori puntati pure su ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia.
Allo studio del Governo anche un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche, nonché un incentivo al ricorso a impianti di produzione di energia elettrica di nuova generazione. Iniziative che hanno tutte l’obiettivo comune di garantire risparmi.

Continue richiete di aiuto al Governo regionale

Intanto, le richieste di intervento da parte della Regione provengono da tutte le parti, già da tempo. Intervento, che ancora stiamo aspettando.
Il Consiglio regionale dell’Anci Sicilia torna a ribadire la forte preoccupazione per i gravissimi effetti che si stanno determinando a causa dei rincari del costo dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua e, da tempo, chiede un intervento urgente al Governo nazionale e regionale affinché si eviti il default di imprese e istituzioni che renderebbe impossibile fornire servizi adeguati ai cittadini.

Economia in ginocchio per il caro bollette

Il caro bollette ha già fatto chiudere un bel po’ di imprese e causato parecchi licenziamenti.
Tutte inevitabili conseguenze, che hanno avuto gravissime ricadute sul territorio e sulle famiglie siciliane già in difficoltà.
Per non parlare, poi, del pericolo relativo all’erogazione di servizi fondamentali come l’illuminazione pubblica, il trasporto locale o il riscaldamento delle scuole. Tutti rischi in agguato da un momento all’altro.

Per i Comuni, grave crisi

L’esasperato aumento dei costi dell’energia graverà inevitabilmente sulle casse dei Comuni per almeno 1 miliardo di euro. Senza l’intervento delle Istituzioni, la situazione diventerebbe insostenibile, sommandosi alle gravi criticità di carattere strutturale dei Comuni siciliani, già in gravi condizioni finanziarie e organizzative che porterebbero a dichiarare il dissesto finanziario.

Impoverendo le famiglie, peggiorerà ulteriormente il tasso di mancato pagamento della fiscalità locale da parte dei cittadini con un ulteriore effetto domino.

Proteste e richieste di aiuto anche da parte dei Comuni, che si vedono costretti a fare delle scelte drastiche. Alcuni sindaci hanno fatto sapere che senza aiuti e senza un intervento strutturale dello Stato e della Regione spegneranno le luci nel paese.

Il grido dei sindacati

Sos anche dai sindacati. “Siamo dalla parte di tanti, lavoratori, disoccupati, pensionati, famiglie, imprese, commercianti che non riescono più a sostenere il peso dell’aumento dei costi delle bollette e del caro vita. La nostra confederazione a livello nazionale sta portando avanti le nostre proposte che saranno, ci auguriamo presto, oggetto di confronto con il nuovo governo nazionale, appena sarà insediato”. Ad affermarlo è il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana.

Secondo i sindacati, le stesse ‘ricette’ non possono andare bene dappertutto. Nei nostri territori occorre rilanciare il tessuto produttivo e l’occupazione. Il primo atto che bisogna richiedere al governo regionale è quello di predisporre misure urgenti per aiutare concretamente famiglie e imprese. Insieme a tutto questo deve ripartire a livello nazionale un dialogo immediato sulla legge di stabilità perché sussiste un tema urgente, che è, appunto quello del caro vita e del caro bollette.
La Piana conclude che ancora una volta la Cisl ritiene che la partita vada giocata ai tavoli di trattativa con la Regione.

Anche la Cia piange le vittime del caro bollette

Sempre alla Regione, l’appello è rivolto pure dalla Cia, che chiede lo stop a bonus e soluzioni tampone che servono solo a mitigare in parte e nel tempo i disagi causati dal rincaro di bollette. Anche secondo la Cia, senza un intervento strutturale dello Stato e della Regione non si concluderà nulla.
“Bisogna sostenere la produzione e frenare il trend inflazionistico che sta mandando in tilt le imprese agricole italiane più penalizzate rispetto ai nostri competitor europei. Inoltre, manda in picchiata il potere di acquisto di carburanti, energia, fertilizzanti, mangimi – sostengono dall’Ente.

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