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Fratel Biagio, un appello per carcerati e detenuti

"Non bisogna considerarli la causa di tutti i mali", dice il missionario laico, ma "bisogna fare prevenzione perché non si ricada negli stessi errori"

di Redazione

Un nuovo forte appello arriva da Fratel Biagio Conte, il missionario laico che ha dedicato la sua vita ad assistere i più bisognosi, gli “ultimi”. “E’ doveroso capire e comprendere i carcerati e chiedersi perché abbiano commesso degli errori, perché sono precipitati nel male? Perché si sono immersi in una via sbagliata?”

Fratel Biagio, lo ricordiamo, ha avuto diagnosticato un tumore al colon e martedì scorso ha fatto il sesto ciclo di chemioterapia. Nei prossimi giorni farà dei controlli e i medici valuteranno le sue condizioni e come proseguire le cure per debellare il cancro. Si trova nell’astanteria della missione dove è monitorato da medici e aiutato da fratelli. Fratel Biagio è il fondatore della Missione di Speranza e Carità di Palermo che accoglie in gratuità e provvidenza circa 600 persone in difficoltà. Fratel Biagio prega per tutti, ma chiede anche preghiera per sé e tutti gli ammalati.
Rivolge un particolare appello per tutti i carcerati e gli ex detenuti:

L’appello di Fratel Biagio

“Eppure qualcuno li ha trascinati e indirizzati nella strada sbagliata, a delinquere, a rubare, a spacciare. Attenzione, hanno approfittato della loro povertà, sono cresciuti in quartieri emarginati, degradati e indigenti della città.
Attenzione, non è corretto giudicarli, emarginarli e disinteressarsi di tutti loro, o pensare di non essere come loro, riflettiamo bene, perché ognuno ha i propri errori e peccati, non riteniamoci migliori, perfetti.
Si scopre che i carcerati e gli ex detenuti non sono attenzionati e aiutati e non si garantisce la loro vita; è assurdo che ci sono delle leggi sul loro recupero e reinserimento nella società, ma purtroppo lo Stato e il Palazzo di Giustizia non hanno e non ricevono i fondi economici necessari per attuarle, di questa situazione indecorosa ne sono testimone da circa 20 anni. E così marciscono nelle carceri, non è giusto autorità, non abbiamo dato loro il lavoro, prima che precipitassero nel delinquere, diseducandoli così a non lavorare, a non inserirsi più nella società.
Ma tristemente si scopre che i politici nel momento delle elezioni, si precipitano nei quartieri per ottenere i voti elettorali, promettendo aiuti e possibilmente posti di lavoro, fatti solo di parole e promesse vane.
Vi prego carissimi cittadini e autorità, dobbiamo essere più ospitali, più accoglienti e basta puntare il dito e giudicarli sempre come detenuti ed ex carcerati; attenzione è doveroso che quando finiscono di scontare la pena, sia le istituzioni, che i cittadini, devono aiutarli e non emarginarli e tacciarli sempre come ex detenuti, ma come nostri concittadini e preziosi figli e figlie del buon Dio.

Fratel Biagio

Sostegno a tutti gli operatori delle carceri

“Vi invito a pregare tutti insieme anche per tutti i direttori delle carceri e il personale, per tutti i comandanti delle guardie carceriere, comprese tutte le guardie, cucinieri e tutti gli impiegati. L’attenzione va anche a tutte le assistenti sociali dell’Uiepe, che svolgono un prezioso operato, a tutti i volontari, i medici e a tutto il personale sanitario, ai religiosi e a tutti i cappellani sacerdoti, che aiutano i detenuti nella preghiera, dando loro conforto.
Aggiungo una fortissima preoccupazione per la decisione presa ultimamente dai politici, di togliere o modificare il cosiddetto reddito di cittadinanza. Fate attenzione a non danneggiare la già compromessa famiglia, in particolare i bambini e i loro figli, non togliamo il loro sostentamento.
Trasformando il reddito di cittadinanza o il sussidio in un prezioso lavoro, li integriamo, dando loro una vera dignità, non lasciandoli passivi e questo vale anche per ogni cittadino comune.
Ecco bisogna fare prevenzione, evitando così il ricadere nell’errore, con il rischio di ritornare a rubare o a essere dipendenti dei gruppi malavitosi.
Autorità è urgente costruire insieme un mondo migliore, non più disagi e nuove povertà.”

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