Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Acqua, caldo e spauracchio siccità? Pensiamoci subito.

Fa già tanto caldo e, sebbene al momento la situazione delle riserve idriche in Sicilia non desti preoccupazione, è meglio prevenire che provvedere...

di Redazione

Acqua a sufficienza o rischio siccità? Il caldo torrido di questo inizio estate preoccupa non solo per l’approvvigionamento idrico delle città e delle aree residenziali e turistiche, ma anche per le colture e gli allevamenti, settori importantissimi per la nostra economia. E preoccupa sia i cittadini che il Governo regionale che ha affrontato la questione in due incontri quasi contemporanei.

Il volume dell’acqua negli invasi in Sicilia, tuttavia, quest’anno non desta per ora preoccupazione, malgrado il caldo di questi ultimi giorni, ma bisogna intervenire per rispondere alle legittime richieste degli agricoltori, alle prese con i gravi problemi legati sia alle alte temperature che alle disfunzioni delle reti di distribuzione irrigua.

La riunione convocata dal presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, a Palazzo Orl​è​ans, a Palermo, è servita a fare il punto sulla situazione dell’approvvigionamento idrico nell’Isola, anche alla luce dello stato di siccità che allarma le regioni del Nord Italia e che induce a non abbassare la guardia.

All’incontro hanno preso parte gli assessori regionali all’Agricoltura, Toni Scilla, e al Territorio, Toto Cordaro, i direttori dei dipartimenti regionali dell’Ambiente, dell’Agricoltura e dell’Acqua e dei rifiuti, il segretario generale dell’Autorità di bacino, i vertici dei due Consorzi di bonifica, il direttore della Struttura contro il dissesto idrogeologico e il capo della Protezione civile regionale.

Sulla base dei dati in possesso della Regione, non esistono in questo momento condizioni di emergenza, ci sono però delle criticità di carattere contingente, legate ai cambiamenti climatici e alle alte temperature, e di ordine strutturale, riguardo alle reti di distribuzione, sulle quali bisogna intervenire e per le quali si è deciso di interessare il governo nazionale. Tutti i partecipanti al vertice hanno concordato sulla necessità che il Parlamento regionali approvi velocemente la riforma dei ​Consorzi di bonifica.

 «Riformare i Consorzi di bonifica – dichiara il presidente Musumeci – è sempre stata una priorità per il mio governo. Abbiamo varato una proposta di riforma che prevede non solo che la gestione torni agli agricoltori, ma che ci sia, da parte della Regione, una graduale riduzione del debito accumulato in decenni e la riqualificazione della rete di distribuzione dell’acqua, mai sostituita in sessant’anni. È urgente che l’Ars approvi questa legge, per dare concretezza a un cambio di passo definitivo atteso da tempo da tutto il mondo agricolo siciliano».

Nella stessa giornata, altra riunione al termine della quale è stato deciso un intervento in emergenza della Protezione civile regionale che permetterà di completare la riparazione delle condotte e garantire la distribuzione dell’acqua dell’invaso Rosamarina a tutto il territorio circostante.

All’incontro erano presenti anche il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, il segretario dell’Autorità di Bacino, Leonardo Santoro, i rappresentanti del Consorzio di bonifica ed i rappresentanti dell’assessorato dell’Energia, i sindaci di Campofelice di Roccella Michela Taravella, Cerda Salvatore Geraci, Sciara Roberto Baragona, Lascari Francesco Schittino, Collesano Giovanni Battista Meli, in rappresentanza dei Comuni interessati, tra i quali anche Termini Imerese e Scillato.

Sono state analizzate le criticità legate all’attuale sistema di erogazione idrica per uso irriguo e alla grave situazione di emergenza che si è determinata. Numerose aziende agricole e altri operatori economici del territorio, unitamente ai sindaci, hanno paventato seri e ingenti danni alle colture e all’intero ciclo produttivo, a causa della mancata irrigazione, e hanno chiesto un intervento tempestivo al governo regionale. La vetustà della condotta principale ha reso necessari alcuni importanti interventi di manutenzione straordinaria, che si stanno rivelando di particolare complessità, determinando un significativo ritardo rispetto al cronoprogramma predisposto dal Consorzio di bonifica 2 Palermo.

«A breve termine l’intervento della Protezione civile regionale permetterà di supportare, con risorse e mezzi adeguati, le attività di riparazione in corso di esecuzione da parte del Consorzio di bonifica – afferma l’assessore Cordaro – al fine di agire su più fronti e far arrivare nell’immediato l’acqua al territorio. Inoltre, per poter contare su una migliore e più affidabile programmazione, tenendo conto delle reali esigenze degli operatori del comparto agricolo e dei tanti settori economici, già dal mese settembre ci adopereremo per elaborare delle soluzioni efficaci e concretamente realizzabili nel 2023, attraverso interventi strutturali che possano superare i problemi dovuti alla vetustà e all’inefficienza dell’adduttore principale».

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