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Donare il sangue? Significa donare la vita

Donazione sangue
La donazione di sangue è un gesto importantissimo per la salute, una vera scelta di vita. Ma bisogna far crescere il numero dei donatori abituali e spiegare ai giovani che serve il loro impegno.

di Clara Di Palermo

Donare il sangue corrisponde, in moltissimi casi, a donare la vita e la donazione di sangue è un gesto di grande responsabilità e altruismo. E poi, non costa nulla e non fa nemmeno male.
Ma in Italia questa cultura ha bisogno di essere sostenuta e diffusa, soprattutto tra le nuove generazioni. La scuola potrebbe e dovrebbe contribuire in maniera massiccia alla diffusione di questa cultura, sottolineandone il forte aspetto civico e altruistico e contribuendo ad abbattere la “paura dell’ago” per i prelievi, già dalla più tenera età.

Troppo pochi i donatori

I numeri diffusi dal Ministero della Salute, relativi allo scorso anno, infatti, fanno rilevare come nel nostro paese solo il 2,7% della popolazione doni il sangue e come non ci sia un adeguato ricambio generazionale tra i donatori. Questo è dovuto soprattutto al progressivo, costante invecchiamento della popolazione del Bel paese e al fatto che raramente le donazioni occasionali si trasformino in donazioni costanti.

Il sistema trasfusionale italiano conta molto sulla miriade di associazioni di volontariato. L’Avis, l’associazione volontari italiani del sangue, la più grande in Italia, che ha una rete nazionale, conta quasi un milione e trecentomila soci iscritti lungo tutto lo stivale, circa 83mila in Sicilia.
Ma le Associazioni che operano sul territorio sono numerose e tutte si adoperano, anche con campagne di sensibilizzazione, a incentivare la donazione di sangue, soprattutto tra i giovani della fascia di età tra i 18 e i 35 anni.

Il sangue è Linfa Rossa

Linfa Rossa, ad esempio, è un’associazione di volontariato con due sedi a Palermo, una all’Ospedale Cervello e l’altra al quartiere Sperone. Ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione, volutamente a inizio estate proprio perché l’estate è il periodo dell’anno in cui calano le donazioni. Ma non altrettanto diminuisce il fabbisogno di sangue o di un emocomponente, il plasma, fondamentale per la creazione di alcuni farmaci salvavita, plasmaderivati. O di un altro emocomponente, come le piastrine, la cui infusione è necessaria per quei pazienti che, per differenti specifiche patologie, sono carenti delle stesse.

Una trasfusione è necessaria per la vita di un talassemico, per un paziente che ha subito un trapianto, supporta la terapia di una persona affetta da leucemia, solo per fare alcuni esempi, e può salvare la vita di una donna durante il parto.

Per parlare di questa nuova campagna e diffondere ulteriormente l’appello per la donazione di sangue, abbiamo intervistato Pietro Giannopolo, Direttore di Linfa Rossa Donatori Sangue ODV.

In base alla vostra esperienza, qual è il profilo del donatore tipo? Sono più i giovani o gli adulti?
“Chiunque è il tipo giusto. Basta avere un’età tra 18 e 65 anni; essere in buona salute; un peso minimo di 50kg; prima di donare occorre effettuare un esame di idoneità che consiste in un colloquio con il medico e un prelievo di sangue. Se tutto rientra nella norma, dopo alcuni giorni si può fare la donazione. La fascia di età prevalente è quella degli adulti (35-60 anni). L’incidenza della fascia di età (18-35) è del 22% circa”.

Numeri in crescita

Il numero delle donazioni, stando ai dati del Ministero, è in aumento. È già tornato ai volumi pre-pandemia?
“Le donazioni sono tornate ai numeri del 2019 pre-pandemia. Rimane la tendenza della minore incidenza tra i donatori delle giovani generazioni, causa anche l’invecchiamento della popolazione in generale. Infatti, la tendenza degli ultimi anni è la diminuzione dei donatori soprattutto giovani, che non riescono a sostituire i donatori in uscita per limiti di età o per problemi sanitari incompatibili con la donazione”.

In Italia la donazione è su base volontaria. Secondo lei cambierebbe qualcosa se si remunerasse?
“In Italia si è costruito un sistema trasfusionale pubblico, in cui lo Stato garantisce il farmaco sangue ed emoderivati, basato sulla gratuità e volontarietà della donazione. Un sistema che si basa sulla responsabilità, la partecipazione e la collaborazione dei cittadini con le istituzioni sanitarie. Insieme sono nate e cresciute le organizzazioni di volontariato del sangue, che fanno opera di sensibilizzazione e informazione della donazione del sangue e degli emocomponenti e assicurano giornalmente la donazione organizzata con 8.000 trasfusioni al giorno ai pazienti.

Il sistema trasfusionale italiano funziona

“Con 1.500.000 di donatori volontari e 2.500.000 di donazioni l’anno, il sistema Trasfusionale italiano ha raggiunto l’autosufficienza del sangue (non ancora del plasma), tracciabilità e sicurezza delle trasfusioni, che lo pongono tra i migliori sistemi in Europa e nel mondo. Il tentativo di introdurre la remunerazione della donazione in Italia, sulla base della direttiva europea, lasciava presagire la privatizzazione di parti del sistema trasfusionale e lo smantellamento del sistema”.

Donare il sangue? Più semplice farlo che dirlo

Quante persone al giorno, mediamente, vengono a donare, tramite voi, all’ospedale Cervello?
“Mediamente 12 donatori ogni giorno per donare globuli rossi, piastrine e plasma. Questo è il nostro contributo giornaliero per i pazienti dell’azienda ospedaliera Villa Sofia – Cervello con la quale siamo convenzionati. Ma non basta. Fortunatamente vi sono altre associazioni di volontari del sangue convenzionate. L’Azienda ospedaliera Villa Sofia – Cervello ha un fabbisogno annuale di circa 24.000 donazioni. Le associazioni di volontariato convenzionate contribuiscono con circa 17.000 donazioni l’anno e un deficit del fabbisogno di circa 7.000 donazioni. L’azienda sopperisce con il sistema delle compensazioni attraverso la fornitura di altri centri trasfusionali della Sicilia o addirittura di altre regioni.
In particolari momenti dell’anno (periodo estivo) essendoci la diminuzione delle donazioni si avverte una maggiore criticità, in particolar modo per i pazienti talassemici, che hanno bisogno di una trasfusione ogni 15 giorni. Per questo l’associazione LINFA ROSSA Donatori sangue Palermo OdV ha programmato una campagna di sensibilizzazione a ridosso dei mesi estivi”.

I testimonial della campagna e il video

Testimonial della nuova campagna di Linfa Rossa e protagonisti del video relativo, sono Riccardo Rossi (di lui e della sua scelta di vita vi abbiamo parlato qui) e la moglie Barbara Occhipinti. Entrambi volontari, che sono stati molto vicini a Fratel Biagio, hanno voluto dare il loro contributo e testimoniare come donare il sangue sia semplice ma, allo stesso tempo, un gesto importantissimo che può salvare più vite.

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