Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

“Dobbiamo salvarla”, il primo singolo di Dario Sulis

Bellissimo esordio da solista per Dario Sulis che affronta in musica l'impegnativo tema della salvaguardia del pianeta. Dagli inizi alla collaborazione con Mario Venuti, l'artista siciliano si racconta per L'InchiestaSicilia.

di Clara Di Palermo

La salvaguardia del pianeta è il tema di Dobbiamo salvarla,  il nuovo brano di Dario Sulis il cui videoclip, già disponibile, anticipa l’uscita dell’album, il primo da solista, dal titolo Prima ca’ muòro.
Il videoclip, realizzato dal videomaker Giuseppe Zimmardi, rispecchia l’inquietudine del brano stesso, in cui è forte il tema legato alla salvaguardia dell’ambiente, utilizzando un linguaggio visivo d’impatto e di forte emotività, che attinge alla pop art e al cinema di animazione. Con influenze acid jazz, il brano è impreziosito dalla collaborazione di due straordinari jazzisti, Alessandro Presti alla tromba e Diego Spitaleri al piano elettrico. Il brano (che potrete ascoltare qui) è molto coinvolgente e ci è piaciuto tanto da decidere di intervistare Sulis.

La necessità di salvare il pianeta

La casa sta andando a fuoco è un chiaro riferimento al surriscaldamento del pianeta. Come mai tematiche ambientali?
“Mai come in questo periodo il tema ambientale è di importanza fondamentale, la salvaguardia del pianeta richiede un impegno da parte di tutte e tutti, anche cominciando dalle piccole cose e la salvaguardia del nostro pianeta ha anche un’importante funzione sociale perché può creare nuove opportunità lavorative specie nei Millennials e nella generazione digitale. È quindi un’esortazione a riconoscersi, unirsi, ritrovarsi, “annusarsi dentro e dirsi quel che c’è da fare” per produrre energia senza distruggere il pianeta o, meglio, per ridimensionare il bisogno di energia, recuperando una dimensione legata a stili di vita più equi nei confronti del pianeta stesso. Se ci muoviamo tutte e tutti insieme nella stessa direzione e verso lo stesso obiettivo, forse possiamo spuntarla e questa casa, potremo salvarla”.

Dario Sulis

Il ruolo della musica

Il videoclip di “Dobbiamo salvarla” ha una grafica ricercata e di notevole impatto, con le immagini di politici che vengono definiti ipocriti e fanatici. La musica può avere un ruolo sociale?
“La musica ha un ruolo sociale, unisce, guida, è un faro trasversale e estremamente democratico che accompagna e suggerisce possibili vie. Attraverso la musica io ho sempre preso posizioni, mi sono sempre schierato. La scelta delle immagini dei politici in questo video è legata soprattutto alla gestualità dei politici, a prescindere dal loro schieramento, quanto questa sia legata all’ottenimento del consenso, alla piaggeria adulatoria tipica di chi deve a tutti i costi intercettare consensi”.

La collaborazione con Mario Venuti

Tante esperienze nel mondo dello spettacolo… qual è l’artista che sente più vicino? E c’è qualcuno a cui si sia mai ispirato?
“Ho sempre cercato un linguaggio personale, dettato dalle mie tante e varie esperienze musicali. Tutti i generi musicali hanno contribuito a creare ciò che sono e tanti artisti (italiani e stranieri) sono i miei modelli, ma non per questo ho cercato di imitarli. Fra tutti di certo quello che sento più “intimo” è Pino Daniele e tutta la scuola napoletana che va da Napoli Centrale a Enzo Avitabile, passando per Musica Nova. Fra gli artisti siciliani sicuramente c’è Mario Venuti, con il quale ho suonato per tanti anni e che ha influenzato i miei gusti musicali. Anche dal punto di vista strumentale ho sempre cercato una forma personale, attingendo a diversi generi di diverse etnie, suonando percussioni che provengono da viaggi in Africa, in Brasile e Oriente e che, quando ancora si potevano imbarcare sui voli grossi colli senza troppe restrizioni, mi sono portato a casa. Questi si sono integrati a meraviglia con gli strumenti elettronici, creando miscugli di sonorità acustiche ed elettroniche dal sound personale”.

Dario Sulis

Collaborazioni con artisti di talento

Strumentisti di grande esperienza la affiancano in quest’ultimo brano: nasce prima la melodia o prima il testo delle sue canzoni?
“Più che dalla melodia, la mia composizione parte sempre dall’armonia e dal ritmo, costruendo una base solida sulla quale innestare melodia e testo. Ma ovviamente ciò non rappresenta una regola fissa. Questo brano, così come la maggior parte di quelli del disco, è stato concepito proprio durante il primo lockdown, che mi ha dato tempo e tranquillità per cercare, sondare, scavare, interrogarmi e alla fine creare brani che sembrano quasi dei piccoli episodi di una serie televisiva, ognuno relativo a momenti e esperienze della mia vita che la dimensione ovattata e surreale della pandemia ha tirato fuori improvvisamente, ma con grande leggerezza e con una naturale voglia di raccontarsi. Tutto parte da me, ma, anche in questa occasione, ho il privilegio di collaborare con musicisti e produttore talentuosi e di grande spessore artistico, con i quali il confronto stimolante è sempre serrato, in un gioco continuo di rimandi, in cui la loro creatività si fonda con la mia”.

Cenni sulla vita artistica di Dario Sulis.

Dario Sulis, nato a Palermo nel 1960, ha il suo approccio con la musica da piccolo, suonando la batteria. Tra le formazioni con le quali ha mosso i primi passi, ricordiamo i Plein Air, gruppo pop che riesce ad avere un notevole successo in Italia grazie a due vittorie nei concorsi di “Fare Musica”, rivista specializzata del settore musicale. Con i Plein Air si è esibito in un concerto dal vivo in RAI a Roma, durante le trasmissioni “Un certo discorso”, “Stereo drom” e “JEANS 2”, quest’ultima condotta da Fabio Fazio su RAI 3. Il gruppo incide un 45 giri ed un LP e gira l’Italia con una tournée. Collabora inoltre con gli Aes Dana, gruppo folk celtico che negli anni 80 incide il primo LP, al quale collabora anche Dario Sulis. Tra le esperienze più significative che portano a scoprire le sue qualità vocali, c’è quella con Rosa Balistreri, la più nota folk-singer siciliana. Con lei partecipa alla trasmissione televisiva “Blitz”, condotta in RAI da Gianni Minà e partecipa a numerosi festival internazionali di folk. Intanto prende campo la passione per il canto, così inizia lo studio di canto lirico al conservatorio di Palermo. Nel 1989 dà vita al gruppo Nascatisa, dove, oltre ad essere il cantante, è anche l’autore di molti brani. Il lavoro di maggior rilievo sino ad ora svolto è senz’altro la collaborazione con l’INDA di Siracusa a Siracusa nel 1990, interpretando, insieme ai Denovo, un Corifeo nella tragedia “I Persiani” con musiche di Franco Battiato, dirette dallo stesso autore e da Giusto Pio. Da lì nasce la collaborazione con Mario Venuti che porterà alla realizzazione dei CD di Mario Venuti “Un po’ di febbre”, portato in tournée in Italia. Collabora quindi con Francesco Giunta, cantautore in lingua siciliana, con il quale registra due CD prodotti da Edoardo De Angelis per l’etichetta “Cantare in Italiano”; partecipa inoltre, alla registrazione di un brano dell’ultimo CD di Edoardo De Angelis prodotto dalla BMG ARIOLA. In queste ultime esperienze, la partecipazione strumentale avviene attraverso un set di percussioni di concezione assolutamente personale. Parallelamente continua la collaborazione con Mario Venuti, sia nei tour live che nella realizzazione del secondo CD “Microclima”, nella compilation-tributo a Battiato e in diverse promozioni televisive. Non abbandonando mai il rapporto con la musica della propria terra, Dario Sulis, insieme a Diego Spitaleri e Alessandro Palacino, dà vita al trio Sun con i quali intraprende esperienze internazionali, collaborando con la cantante palestinese Reem Banna, esibendosi in Norvegia, Portogallo, Palestina ed a Bologna in una serata per la pace insieme alla cantante israeliana NOA. Da questo momento i SUN saranno il fulcro principale della attività creativa di Dario Sulis incidendo due CD, Ethnicity e Scarlatti Rendering, prodotto dal teatro MASSIMO per l’etichetta discografica CNI e componendo anche molta musica per spettacoli teatrali e di danza. Dal 2003, collabora stabilmente con la compagnia Flamenjazz impegnata nella diffusione della cultura e della musica sefardita e in una miscela di flamenco e jazz. Nel 2007 Dario Sulis, insieme a Vincenzo Ferrera, dà vita al gruppo “A noi ci piace Vintage”, con il quale continua a coltivare l’aspetto giocoso del suo approccio alla musica. Con i Vintage, Sulis partecipa a svariate iniziative, fra le quali la presentazione del film “Il 7 e l’8” di Ficarra e Picone, alla quale partecipa anche Renzo Arbore. Nel luglio 2020 insieme a Diego Spitaleri e Vincenzo Ferrera si esibiscono a Gibellina per l’apertura delle Orestiadi, ad agosto dello stesso anno partecipa allo spettacolo “Palermitani a modo nostro” di e con Paride Benassai con Marcello Mandreucci e Alessandra Salerno, sempre ad agosto partecipa alla rassegna Jazz di Terrasini con un gruppo storico di Musica Mediterranea “ Shamal di Enzo Rao.

Condividi l'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.