Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

“Io sugnu Ciccinu Salernu. Poesie popolari dall’entroterra di Sicilia” di Francesco Salerno

Una raccolta di poesie popolari e la semplicità del suo autore per raccontare qualcosa sulla poesia popolare siciliana. “Io sugnu Ciccinu Salernu. Poesie popolari dall’entroterra di Sicilia” di Francesco Salerno

di Patrizia Romano

Dopo avere lavorato tutta la vita come contadino-mezzadro e bracciante agricolo, Francesco Salerno, nato nel 1922, e morto nel 2011, diventa, spontaneamente, un poeta popolare. Di animo semplice e modesto e di spirito vivace e arguto, rivela da sempre la capacità di prendere la parola nelle ricorrenze più importanti della comunità. E così, finisce con l’essere al centro della scena nei cortei itineranti di Carnevale, nelle feste di piazza, nei matrimoni di parenti e amici. E’ voluto e conteso da tutti nell’ambito della sua piccola comunità. La sua voce descrive, con un forte uso della recitazione a memoria, la realtà, le esperienze e il modo di pensare del mondo contadino.

Solo tanta naturalezza

Sono doti naturali e spontanee che Francesco Salerno mette in pratica con una magica spontaneità.
Non ha titoli di studio e neppure una preparazione da autodidatta. Ha frequentato soltanto alcuni anni di scuola elementare, prima di iniziare il duro lavoro della campagna.
Sposatosi con Giuseppina Benanti, ha avuto da lei tre figli, due femmine ed un maschio.

“Io sugnu Ciccinu Salernu. Poesie popolari dall’entroterra di Sicilia” di Francesco Salerno.


In seguito ad un ictus cerebrale, è stato colpito progressivamente da paralisi ed ha vissuto nove anni a letto, amorevolmente assistito dai familiari.
Quegli stessi familiari che hanno voluto ricordare lo spirito brillante del padre, presentando, con la sede locale di Bolognetta di BCsicilia e il Museo delle Spartenze dell’area di Rocca Busambra, una preziosa raccolta di poesie popolari. Una piccola chicca di poesie popolari dell’entroterra di Sicilia, racchiuse nel libro “Io sugnu Ciccinu Salernu. Poesie popolari dall’entroterra di Sicilia” di Francesco Salerno.
Di tutto il periodo precedente, rimane soltanto qualche traccia di qualche componimento poetico di Francesco Salerno.

Tracce scritte dell’opera di Francesco Salerno


Negli anni ’90 del XX secolo, invece, Francesco Salerno ha trascritto di proprio pugno, con grafia personalissima, un gruppo di poesie nel siciliano in uso nell’entroterra palermitano. In queste poesie, l’autore affronta, sempre con la stessa spontaneità e naturalezza, la situazione sociale e politica del tempo. Un periodo che vede una serie di mutamenti rapidi e frastornanti dei costumi e delle condizioni di vita negli anni Sessanta. L’eterno contrasto tra i generi. Così tutte le vicende familiari e personali vissute nel passato e nel quotidiano.

Gli elementi che caratterizzano la poesia di Francesco Salerno

L’ironia e, talvolta, il sarcasmo sono gli elementi principali che caratterizzano i racconti popolari di Francesco Salerno. Tutto è oggetto di ironia nei suoi lavori. Compresi gli acciacchi legati alla vecchiaia.
L’opera viene trascritta dallo stesso Salerno su altri tre quaderni di scuola, con una precisa numerazione dei componimenti stessi, a volte aperti da un preambolo-regesto per contestualizzarne e spiegarne sinteticamente l’intenzione autoriale ed il contenuto.
Possiamo annoverare Francesco Salerno uno degli autori della poesia popolare siciliana più arguti.
In realtà, gli autori di questo genere letterario della nostra terra sono stati tanti. Così, come tanto è il successo che la poesia popolare ha sempre riscontrato negli anni, fino ai nostri giorni, in cui è ancora tanto appezzata.


La poesia popolare siciliana   

La poesia popolare è un elemento della cultura d’un popolo attraverso cui l’uomo manifesta e trasmette il suo animo. Oggi, chi si approccia a questo genere per motivi di studio, ha ancora tanto da conoscere, da scoprire e da esplorare. Lo studio delle tradizioni popolari è iniziato soltanto nel XIX secolo. Nel secolo, cioè, in cui vengono riconosciute  scientificamente le scienze umane, esattamente, l’antropologia, l’etnografia, la demopsicologia e la demologia. 
I primi studi e raccolte di poesia popolare risalgono agli inizi dell’Ottocento.
Una questione aperta e dibattuta, a proposito della poesia popolare, consiste nel fatto se si debba ritenere o non un derivato da quella colta. Molti studiosi sono portati a ritenerlo.
La poesia popolare nasce dalla cultura insita nella vita di un popolo e nelle condizioni in cui quel popolo viveva.
I fatti della vita quotidiana, nella poesia popolare, vengono, però, filtrati dal sentimento, che li interiorizza e li elabora in senso lirico.
La poesia popolare ci fa veramente conoscere l’indole del popolo. Un indole, in fondo, buona, docile e, soprattutto, versatile nei confronti della vita che, spesso, si accanisce contro lo stesso popolo.

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