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Il ritratto di Mario Draghi sulla tela di Francesco Guadagnuolo

Francesco Guadagnuolo realizza il ritratto di Mario Draghi con i simboli della Repubblica Italiana Il “Grazie” del Premier per Guadagnuolo

di Redazione

Ha ottenuto l’attenzione e il compiacimento del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, l’opera recentemente realizzata dall’artista Francesco Guadagnuolo, il ritratto-omaggio al Premier Draghi, che lo ringrazia vivamente.


Il ritratto-omaggio

Guadagnuolo ha ritenuto opportuno realizzare il ritratto di Mario Draghi. Nel ritratto ha voluto evidenziare l’Emblema della Repubblica Italiana, con i due rami di ulivo. Simbolo di Pace e concordia della fratellanza internazionale, da cui emerge la nostra Bandiera, come riportato nella sua lettera di indirizzo al Primo Ministro. Il ritratto-omaggio è stato realizzato, considerando l’influente e distinta personalità del Premier Mario Draghi a livello internazionale. In questo particolare momento potrebbe avere un ruolo determinante e un delicato impegno a porre fine a questa sciagurata guerra e arrivare alla tanto desiderata Pace.

La lettera a Draghi

Continua nella lettera l’artista, dove espone le sue preoccupazioni riguardo alle problematiche che potrebbero portare ad un allargamento del conflitto, questo non dovrebbe mai avvenire. In futuro si dovrà riflettere sull’efficacia degli equilibri politici ed economici. Tutto ciò, senza essere soggetti agli altri Paesi per i nostri ed altrui approvvigionamenti delle materie prime. É chiaro che bisogna arrivare all’indipendenza energetica dell’Italia sperando che avvenga il prima possibile.

Bisogno di pace


Scrive ancora nella lettera Guadagnuolo: «Come artista sento la responsabilità e l’urgenza di una nuova Società. Una società, che sia realmente educata alla Pace. Per uno Stato Mondiale di civiltà e democrazia, che abbia a cuore gli equilibri di convivenza delle Nazioni. La storia che ha accompagnato l’uomo nel tempo passato e presente, dovrà cambiare le regole del mercato mondiale dell’era moderna. Dovrà trasformarle in un nuovo percorso agricolo-tecnologico in evoluzione e in termini di sostenibilità per salvaguardare il nostro futuro e il nostro Pianeta». Così conclude l’artista a Mario Draghi. «Voglio dirle Grazie sincero per il Suo indispensabile e prezioso impegno. Nonostante i problemi da risolvere, sia in termini interni dell’Italia, sia in termini di Unione Europea».

I colloqui di pace

Draghi alla Casa Bianca ha presentato un iter per arrivare alla Pace.
«In Italia e in Europa la gente vuole mettere fine a questa violenza a questo massacro, a questa macelleria – ha detto -. La gente si chiede che cosa possiamo fare per avere la Pace. Dobbiamo utilizzare ogni canale per la pace, per un cessate il fuoco e l’avvio di negoziati credibili». Mario Draghi nel corso della conferenza stampa a Washington dopo l’incontro con il Presidente Biden. «Occorre continuare a sostenere l’Ucraina e fare pressioni su Mosca. Ma occorre anche cominciare a chiedersi come si costruisce la pace. Costruiamo la Pace, ma quella che vuole l’Ucraina, non quella imposta da certi alleati o da altri ». Draghi ha inoltre aggiunto i temi dell’energia e della sicurezza alimentare.

L’Italia partner forte e affidabile

Draghi nel suo discorso ha riferito: « L’incontro è andato molto bene. Biden ha ringraziato l’Italia come partner forte. Alleato affidabile, interlocutore, credibile. Ed io l’ho ringraziato per il ruolo di leadership in questa crisi e la grande collaborazione che c’è stata con tutti gli alleati ».
Ciò è avvenuto nella serata in cui, a Washington, l’Atlantic Council ha attribuito il premio come “Distinguished international leadership” al Presidente Mario Draghi. Il quale ha lanciato la proposta di un piano Marshall per l’Ucraina di cui L’Italia è pronta a fare la sua parte.

Le immagini della distruzione

Il teatro di Mariupol

Le immagini che arrivano da Kherson e Zaporizhzhia, Kharkiv e Odessa, e soprattutto da Mariupol scuotono. Quelle città sono diventate, loro malgrado, sinonimo della distruzione causata dalle bombe russe. Quando fu bombardato il Teatro di Mariupol, Guadagnuolo ha realizzato il suo dittico “Il Teatro di Mariupol ”. «Perché il teatro è quell’edificio di cultura, con il quale si mostra l’identità di un popolo. È luogo che illumina le coscienze, la civiltà e la dignità di una Nazione ». L’Italia si è già fatta avanti, è pronta a ricostruire il “Teatro di Mariupol”. Lo ha detto il Ministro della Cultura Dario Franceschini il 17 marzo 2022 ed è stato approvato dal Consiglio dei Ministri.

A cura di Critica Arte Contemporanea

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