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Cat: Centri di aggregazione territoriale. Il futuro passa dall’inclusione dei giovani

Non c'è futuro per i giovani se non si appropriano dei propri territori, attraverso un processo di inclusione sociale opportunamente studiato ed elaborato dalle varie componenti sociali. Ed è per questo che a Catania sono stati istituiti i Cat: Centri di aggregazione territoriale

di Redazione

Accompagnare i bambini e i ragazzi che hanno un futuro incerto. Quelli che vivono esclusi dal contesto sociale.  Aiutarli a riconnettersi con il loro territorio. Sostenerli a diventare “grandi dalle tante opportunità”.
È questo il comune denominatore che lega i Centri di aggregazione territoriale, (Cat), nati attorno al progetto, realizzato dal Comune di Catania con i fondi del PON METRO – Città Metropolitane 2014 – 2020″ – Asse 3 Servizi per l’Inclusione Sociale – progetto CT.3.3.1.b. CAT@CT.

Obiettivo dei Centri di aggregazione territoriale Cat


L’obiettivo del progetto è quello di rafforzare i servizi socio-educativi, costruendo, appunto, questi Centri di Aggregazione Territoriale (Cat). Centri, che funzioneranno come dei Laboratori che offriranno nei territori a rischio, una serie di attività e di iniziative di supporto scolastico, rivolte allo sport, alla danza, al teatro. Ma anche dei veri e propri percorsi di animazione ed educazione, nonché di partecipazione civica.

Protagonisti attivi, saranno enti pubblici, privato sociale, scuole, famiglie, cittadini. Tutti insieme in sinergia e piena collaborazione. Tutti uniti per rimettere al centro il diritto di essere bambini e ragazzi, di vivere la città con le stesse identiche opportunità, di accedere all’educazione, alla cultura, allo svago, al diritto di avere un futuro ricco di prospettive.


Al centro i servizi educativi

Insomma, il progetto si basa sulla consapevolezza che il territorio deve mettere al centro i servizi educativi, rafforzarli e garantire alle nuove generazioni delle opportunità di crescita innovative.
Un progetto del genere si rende quanto mai necessario in un’area in cui la popolazione giovanile è fortemente a rischio come la popolazione giovanile di Catania.

Devianza minorile


Sappiamo bene che la Sicilia è la regione con il numero più elevato di minori e giovani adulti in carico presso gli Uffici di servizio sociale per i minorenni (Ussm). Infatti, ammontano a quota 3.660, circa. Praticamente un minore o giovane adulto su cinque in carico agli Ussm si trova nella nostra regione, cioè, il 19 per cento dei 19.441 complessivamente rilevati a livello nazionale.
Ebbene, a Catania sono 1.395. Significa, in poche parole, che qui è possibile osservare il maggior numero di prese in carico per la Sicilia.

Evasione scolastica


Il fenomeno della dispersione scolastica nel Comune di Catania ha raggiunto un livello inaccettabile con una percentuale del 21 per cento. In taluni quartieri anche superiore. La dispersione scolastica costituisce un grave fattore turbativo della crescita dei giovani, alimentando il mercato del lavoro nero o divenendo bacino di utenza delle organizzazioni criminali.

Investire sui giovani


In un momento così complesso, i giovani rappresentano la fonte privilegiata dalla quale attingere le risorse per rilanciare nuove prospettive sociali.
Non c’è sviluppo senza un investimento sulle nuove generazioni. E i bambini e i giovani rappresentano tutto ciò su cui il progetto “Centri di Aggregazione Territoriale (CAT) muove le proprie istanze.
Nel corso degli ultimi anni, l’Amministrazione Comunale di Catania ha costruito una Rete forte e produttiva, finalizzata a contrastare la devianza minorile e la dispersione scolastica.

Municipi coinvolti


I municipi coinvolti nel territorio catanese sono tre. Il primo aggrega il Centro storico. Mentre il quarto e il sesto coinvolgono aree molto critiche, particolarmente bisognose di cure e attenzioni. Si tratta delle cosiddette aree bersaglio. Da lì, ci si estende a San Giovanni Galermo, Trappeto, Cibali, Librino, San Giorgio, San Giuseppe La Rena, Zia Lisa, Villaggio Sant’Agata.

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