A proposito di questi due…
Segnalazioni cinematografiche
Il lupo e il leone (Le loup et le lion, Francia/Canada, 2021) di Gilles de Maistre con Molly Kunz, Graham Greene, Charlie Carrick, Evan Buliung
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Il lupo e il leone
Come un Annaud in sedicesimo (maggiormente concentrato sullo spettacolo per famiglie), Gilles de Maistre amplia l’idea che aveva decretato il successo di Mia e il leone bianco e stavolta a un cucciolo di felino affianca un lupacchiotto. Uno era destinato a esibirsi sotto un tendone, l’altro è stato privato della madre (un po’ bistrattata dalla striminzita sceneggiatura) da un ridicolo ma tutto sommato benintenzionato ricercatore. Le due piccole belve sono amorevolmente accudite e difese da una deliziosa giovane pianista, erede dell’isolata casetta canadese del nonno. Fiaba (ed esperimento) ecologista, esempio virtuoso di amicizia interspecifica pensata per intenerire e sensibilizzare le platee, attraverso la presa di coscienza del figlio del domatore, sull’impiego degli animali nei circhi.
Aline – La voce dell’amore (Francia/Canada, 2020) di Valérie Lemercier con Valérie Lemercier, Sylvain Marcel, Danielle Fichaud, Antoine Vézina
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Aline – La voce dell’amore
Attrice brillante giunta alla sesta regia, Lemercier opta per questo stranissimo omaggio a Céline Dion (tramutata in Aline Dieu: occhio al cortocircuito in uno dei manifesti promozionali mostrati nel film). Ne ripropone in prima persona (perfino nelle scene da dodicenne, grazie a una bizzarra sintesi digitale) la vita privata (dagli esordi con i genitori e i 13 fratelli, musicisti dilettanti, alle nozze con il maturo produttore), ne riproduce le movenze (ma non la potente voce, che è di Victoria Sio), ne indossa gli abiti, ne ripercorre i successi. Con esiti così bislacchi da destare un minimo d’attenzione.
Quel giorno tu sarai (Evolution, Ungheria/Germania, 2021) di Kornél Mundruczó con Lili Monori, Annamária Láng, Goya Rego, Padmé Hamdemir
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Quel giorno tu sarai
Uscito nel Giorno della Memoria, il nuovo film dell’ungherese Mundruczó sorprende non tanto per la perizia tecnica già dimostrata nel precedente anglofono Pieces of a Woman (è composto da tre capitoli, ovvero altrettanti piani-sequenza abilmente camuffati e ambientati rispettivamente nel passato, nel presente e in un possibile, vicinissimo futuro, a giustificare l’“evoluzione” evocata dal titolo internazionale), ma ancor più per la lucida e compatta efficacia della storia, scritta dal regista con la moglie Kata Wéber. Un avvio concitato e ambiguo, una scoperta miracolosa, un salto all’attualità con le sue contraddizioni e le sue tensioni sempre pronte a deflagrare, uno sguardo speranzoso alle nuove generazioni. Tutto nel confronto tra un’anziana madre, una figlia e il suo rampollo. Produce anche Scorsese.
La fiera delle illusioni – Nightmare Alley (USA/Messico, 2021) di Guillermo del Toro con Bradley Cooper, Cate Blanchett, Rooney Mara, Toni Collette
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La fiera delle illusioni – Nightmare Alley
Dal corposo romanzo del 1946 di William Lindsay Gresham, già convertito in lungometraggio l’anno dopo da Edmund Goulding, la cinica e dolorosa parabola di un opportunista in grado di arricchirsi ma destinato a scoprire, anche tramite una complice psicologa, la propria arida natura. Un noir travestito da fantasy (o viceversa?), una personalizzazione del topos del circo o più semplicemente la quintessenza del cinema di Del Toro. Meravigliose scenografie che spesso oppongono interni accoglienti a esterni gelidi, con una parata di star ben impiegate: figurano pure Dafoe, Perlman, Jenkins, Steeenburgen.