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“La cultura del narcisismo” di Christopher Lasch

L’emergenza pandemica sta accentuando il ripiegamento dell’individuo su se stesso e la sua fuga dal sociale. Già nel saggio del 1979 “La cultura del narcisismo” di Christopher Lasch (ristampato da Neri Pozza), viene descritta analiticamente la fragilità dell’uomo contemporaneo

di Pippo La Barba

“La cultura del narcisismo” di Christopher Lasch. L’individuo in fuga dal sociale. E’ un processo iniziato negli Stati Uniti d’America negli anni settanta (oggi per effetto della globalizzazione esteso a tutto l’Occidente) culminato nell’escalation dell’individualismo borghese.
Christopher Lasch teorizzava l’evoluzione dell’uomo “economico” nell’uomo “psicologico”, nel quale scompare la colpa e subentra l’ansia. Per cui persiste nell’individuo una ricerca (inappagata) di senso e di autorealizzazione.

L’ipertrofia dell’Io

Secondo lo storico americano questa ipertrofia dell’Io è generata da un’alta considerazione di sé, ma anche dal disprezzo di se stessi. Con il suo terrore della vecchiaia e della morte e con il fascino imitativo delle celebrità, l’uomo contemporaneo privilegia la dimensione emotiva individuale a scapito di una sana relazione sociale.

Comportamenti correlati

Comportamenti correlati indicati dallo storico americano: paura della competizione, declino dello spirito ludico, conflitto generazionale, deterioramento del rapporto uomo-donna. Aspetto quest’ultimo legato, secondo Lasch, alla trasformazione del capitalismo da un sistema familiare e paternalistico a un sistema manageriale, con conseguente ferreo controllo all’interno delle strutture produttive dove la donna è sempre più presente. Ciò ha inciso in maniera rilevante nel rapporto di coppia, procurando forti stress emotivi all’interno della stessa, con aumento di atti di violenza e femminicidi.

La decadenza dei ceti privilegiati

Un ultimo aspetto trattato nella “La cultura del narcisismo” di Christopher Lasch è la decadenza dei ceti “privilegiati”.
“I vantaggi che i ricchi trasmettono ai loro figli – sono parole di Lasch – si riducono ormai unicamente al denaro. Abbandonando la mentalità della vecchia borghesia, la nuova elite si identifica non più con l’etica del lavoro e le responsabilità del denaro, ma con un’etica delle comodità e con il culto dell’edonismo e dell’autorealizzazione”.

Il narcisismo penalizza la famiglia

La cultura del narcisismo penalizza pesantemente la famiglia, che ha un’incidenza sempre più marginale, e affievolisce i legami comunitari e sociali. Produce una sfiducia diffusa nei confronti della classe dirigente che ha reso la società sempre più ingovernabile. Ma questa sfiducia può dar luogo secondo Lasch, a un risveglio delle coscienze.

Lo scetticismo verso la politica

Il “salutare” scetticismo verso il sistema politico indurrà negli individui una nuova capacità di autogoverno eliminando la dipendenza dai tecnocrati che ha paralizzato l’iniziativa personale.

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