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Donne di Mare, una lettera aperta a donne e uomini di Sicilia

Donne che continuano a essere escluse da posizioni di vertice, come nel caso dell'Associazione Donne di Mare,pur essendo componenti della Consulta Regionale della Pesca

di Redazione

Di Donne di Mare ci siamo già occupate in precedenza, un’associazione di donne che il mare lo conoscono, lo amano, lo rispettano e col mare lavorano. Donne che operano in diversi ambiti professionali ma con competenze specifiche che potrebbero costituire un tesoro per il settore della pesca, così importante per l’economia della nostra Isola.
Ma, ancora una volta, donne che continuano a essere escluse da posizioni di vertice pur essendo componenti della Consulta Regionale della Pesca. Nelle righe che seguono, la Presidente Bonetta Dell’Oglio si fa portavoce di quello che potremmo definire un forte disappunto (per non dire ira) dell’Associazione Donne di Mare.

Lettera aperta dell’ Associazione Donne di Mare alle donne e agli uomini di Sicilia.

Cominciamo questo nuovo anno con una riflessione e un auspicio sperando che, più di ogni parola, eloquentemente, entrambi descrivano quanto questa piccola e fortissima associazione ha fatto, notato, approfondito, denunciato, proposto nel corso dell’anno che si è appena concluso, confermando il proprio costante impegno nella tutela delle risorse del mare, dei mestieri del mare e della blu economy.
Assistiamo attonite a scelte di governo regionale che escludono le donne dalle posizioni di vertice istituzionale locale. Ne prendiamo atto, forti del fatto che Associazione Donne di Mare è presente per legge in un organismo pubblico che è la Consulta Regionale della Pesca Siciliana. Se questo è il trend, servirebbe una nuova legge per escludere la presenza di questo piccolo presidio di genere in un mondo prevalentemente maschile dove, forse, la parola “maschio” rischia di essere esagerata. Auspichiamo ovviamente che ciò non accada. Qualche esponente politico precisa che sia piuttosto necessario avere qualcosa in mezzo alle orecchie per tutelare gli interessi dei siciliani. Noi arriviamo addirittura a condividere questo concetto, purché riferito allo stesso tipo di teste.
Ed è per questo che confidiamo nel nuovo Assessore di cui conosciamo il costante impegno sui temi del mare e delle sue risorse. 

Bonetta Dell’Oglio, Presidente Associazione Donne di Mare

Certo sarebbe un gesto di straordinaria civiltà politica se l’attuale Giunta siciliana e il suo Presidente Musumeci decidessero di affidare la delega alla pesca ad una donna, magari della nostra associazione così tanto pluridisciplinare e accreditata da norme regionali. Ma se ciò fosse un auspicio “troppo velleitario e insopportabile” a causa del colore politico della attuale maggioranza, ci piacerebbe pensare che il nuovo Assessore, rispetto agli altri suoi colleghi, goda di un vantaggio in più: la nostra presenza.

Ci auguriamo, quindi, che se ne avvalga nel nuovo anno, dando segnale di discontinuità. Se, come temiamo, per escludere le donne si è scelto di non convocare una intera Consulta, speriamo che il nostro nuovo Assessore si avvalga della nostra collaborazione per la straordinaria piazza di intelligenze che vi operano all’interno. Mettiamo tutto ciò sin d’ora a disposizione del nuovo percorso decisorio all’interno di organismi trasparenti come la Consulta regionale della pesca e, di contra, saremo vedette a tutela di scelte di segno opposto per le quali esisterà pur sempre un giudice a Berlino.
Associazione Donne di Mare

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