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Il lavoro agile emergenziale. Salviamo il lavoro

Da qualche anno, si parla sempre più spesso di lavoro agile, applicato sia nel pubblico sia nel privato. In questo periodo, però, sta assumendo connotazioni molto più forti, distinguendosi in lavoro agile emergenziale, che sarà in vigore fino al 31 luglio. Ne parliamo con Simone Chiarelli, esperto nel settore

di Patrizia Romano

Sempre più praticato, il lavoro agile è una modalità di svolgimento della prestazione lavorativa in ambito privato e pubblico.
È un diverso approccio al lavoro, dove non conta il luogo in cui viene prestato il lavoro, ma la modalità dello stesso, garantendo flessibilità di orario e di modalità operativa.
In questo particolare periodo, bisogna distinguere almeno 2 tipi di lavoro agile, quello ordinario, al momento ‘messo da parte’, e quello emergenziale, applicabile in questo momento di emergenza sanitaria e in vigore fino al 31 luglio 2020.
Perché questa distinzione? A cosa serve il lavoro agile emergenziale? Come aiuterà a superare questa fase? Cerchiamo di rispondere a questi interrogativi con l’aiuto di Simone Chiarelli, esperto nel settore dello smart working

Il lavoro agile emergenziale serve a mettere in sicurezza e salvare la vita alle persone, ai dipendenti pubblici e privati, consentendo di svolgere le attività lavorative dalla propria abitazione (in questo periodo può definirsi home working), salvo i casi eccezionali in cui risulti indispensabile la presenza in ufficio (ad esempio per la pubblica amministrazione nei casi di attività della Polizia locale, Protezione civile, lavori pubblici, manutenzione eccetera).

Come funziona

Qual è il meccanismo attraverso il quale si pratica?

Nella P.A. il lavoro agile emergenziale è attivato automaticamente grazie all’articolo 87 del D.L. 18/2020, senza necessità di specifici atti e provvedimenti.
Il dipendente non assegnato a prestazioni in ufficio, lavora ‘da casa’, collegandosi ai programmi e servizi per svolgere l’attività lavorativa.
Può farlo con la propria dotazione informatica, quella messa a disposizione dell’ente o un mix delle due dotazioni.

Vantaggi

Il lavoro da casa offre una serie di vantaggi. Quali, in particolare? E a chi?
Statistiche dimostrano che il lavoro agile aumenta l’efficienza, garantisce maggiore serenità nella prestazione lavorativa (soprattutto in questa emergenza sanitaria), riduce gli spostamenti (e quindi i costi e l’inquinamento) e consente anche di ridurre spese per l’amministrazione (straordinari, buoni pasto, indennità eccetera).
Nell’immediato, alla salute pubblicae all’intera collettività. Sia al dipendente (che può stare a casa in sicurezza), sia all’amministrazione, che riduce il rischio di contagio e la ‘perdita di produttività’ conseguente a eventuali quarantene.

Fare affari

Offre l’opportunità di svolgere business e, quindi, conviene alle imprese? 

Per il business potrebbe risultare una modalità di acquisizione di nuovi spazi di mercato, di crescita e valorizzazione del personale e di riduzione dei costi variabili, garantendo nel medio periodo una maggiore produttività ed una minore conflittualità aziendale.
Inoltre, ci sono vantaggi fiscali e contributivi ed in generale una maggiore serenità del personale ed un miglior rapporto con l’azienda. Ecco perché conviene alle imprese.

Quali nuovi modelli lavorativi richiede?

Il lavoro agile non si svolge necessariamente tramite strumenti informatici, anche se questo ambito ne rappresenta il principale sviluppo. Pertanto, occorre un approccio innovativo alle nuove tecnologie ed ai nuovi schemi di lavoro, socializzazione e contatto.

Può produrre un incremento di produttività e di risparmio?

Sì, anche nel brevissimo periodo, a condizione che si crei una formazione adeguata nel personale e se ne valorizzi l’utilizzo piuttosto che viverlo come momento eccezionale.

Il lavoro agile nella Pubblica Amministrazione

Da qualche anno, sta prendendo piede pure nella Pubblica Amministrazione. Cosa possiamo dire a proposito?
E’ la grande occasione da non perdere in questa enorme disgrazia che è stata la pandemia. Può rappresentare l’occasione di sviluppo da tempo pensata, regolamentata, ma mai attuata.

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