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Coronavirus, emergenza sociale non solo sanitaria

Farmacie con cartelli sulla porta che recitano "no mascherine" e "no Amuchina". Supermercati presi d'assalto. Il Coronavirus ha scatenato la corsa all'accaparramento.

di Clara Di Palermo

Il Coronavirus ha scatenato un’emergenza sociale che rischia di andare fuori controllo, ancor più dell’emergenza sanitaria.
L’errata interpretazione e la superficiale lettura delle notizie medico-scientifiche, infatti, hanno scatenato una ingiustificata corsa all’accaparramento di generi alimentari, acqua e prodotti per l’igiene personale. In maniera particolare Amuchina e gel disinfettanti sono completamente spariti dagli scaffali di supermercati, sanitarie e farmacie. Chiedendo nei negozi, ci si sente rispondere “li abbiamo richiesti, ma pare che al momento debbano essere dirottati nelle zone rosse”.
Ma molti di questi prodotti sanitari, sono stati oggetto di un vero e proprio mercato nero.
“Dai nostri monitoraggi e dalle segnalazioni di alcuni cittadini sono emersi gravi fenomeni speculativi su tali prodotti, in tutta la Sicilia – conferma Alfio La Rosa, presidente di Federconsumatori Sicilia-. I nostri volontari sono andati in giro per la città alla ricerca di gel per le mani e mascherine: le farmacie e le sanitarie hanno esaurito le scorte. Lo stesso per i depositi che li riforniscono. Prodotti irreperibili anche nella grande distribuzione”.

Speculazioni inaccettabili

“La grande richiesta sta innescando gravi fenomeni speculativi e di approvvigionamento: il prezzo di listino, quindi senza alcuno sconto, di una confezione di gel disinfettante per le mani di 80 ml è di 4,10 euro, mentre il prezzo della confezione di 250 ml è di 6,20 euro. Prezzi superiori non sono giustificati”.

I prezzi fuori mercato, sono stati soprattutto segnalati nel commercio elettronico dove, in taluni casi, è più difficile tenere tutto sotto controllo e dove si sono registrati rincari oltre il 148%.
“Speculazioni intollerabili che denunceremo alle autorità competenti, all’Antitrust e al Ministero della salute, per far avviare approfondite verifiche – aggiunge La Rosa -. Chiediamo che la distribuzione dei suddetti presidi nelle farmacie e nelle parafarmacie sia puntuale e in grado di soddisfare l’aumento della domanda: l’unico sistema per scoraggiare speculazioni. Invitiamo i cittadini a segnalare alle sedi di Federconsumatori presenti nel territorio siciliano, ogni tipo di speculazione”.
E mentre gli autobus viaggiano quasi fuori in moltissime città, le autovetture dei cittadini sfrecciano stipate di ogni ben di Dio…..abbiamo assistito personalmente all’acquisto, da parte di una signora, di ben 40 confezioni di acqua in un supermercato. Alla legittima domanda del cassiere “signora, ha un locale? Ha bisogno della fattura?”, la risposta è stata “no, basta lo scontrino. L’acqua mi serve come scorta perché, se ci mettono in quarantena, almeno stiamo tranquilli”.
Per non parlare, poi, delle giovani mamme che, in tempi di Coronavirus, si vedono venir fuori dai negozi specializzati in prodotti per l’infanzia, coi carrelli stracolmi di pannolini e confezioni di omogeneizzati. Sembra scoppiata una guerra.

Sconsiderata corsa all’approvvigionamento

“Questa corsa all’approvvigionamento sconsiderato è una cosa inutile – dice Francesco Picarella, agrigentino, Presidente di Confcommercio Sicilia -. Inutile perché le scorte ci sono e non c’è ragione di svuotare i supermercati. I commercianti, chiaramente, hanno venduto e non è che si lamentino, ma si sono verificate situazioni paradossali. E, lo ripeto, sono ingiustificate perché le scorte sono più che sufficienti”.
Che dati avete nel settore turistico? Che effetto ha avuto il Coronavirus sulle prenotazioni?
“Abbiamo già registrato un 30% di disdette per il brevissimo e il medio termine. Sul lungo periodo ancora non si possono fare rilevazioni, se non in termini di rallentamento nelle richieste e programmazioni di viaggi. Va detto che la psicosi si traduce più in una tendenza a non prenotare più che a cancellare le prenotazioni. Certamente la ricaduta sarà pesante sull’economia, perché ne risentiranno bar, ristoranti e anche i produttori”.

Danni per l’economia turistica

La cancellazione della sagra del Mandorlo in fiore piomba come un macigno sull’economia dell’agrigentino?
“Decisamente. Al di là del fatto che è una tradizione a cui teniamo tantissimo, la sagra del mandorlo in fiore è uno dei 3 momenti clou della stagione turistica di ogni anno, insieme con il ferragosto e il Natale – continua Picarella -. Questo è l’evento con il quale si apre la stagione turistica. Quest’anno, a causa del Coronavirus ci saranno difficoltà a farla partire e ciò si ripercuote anche sui livelli occupazionali, poiché si sarà costretti a rinviare l’attivazione dei contratti stagionali. Noi, come Confcommercio Sicilia, abbiamo chiesto al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, un incontro per trovare soluzioni a questa situazione e istituire una sorta di tavolo di crisi sul turismo”.

Il vademecum di Federconsumatori

Intanto, Federconsumatori, per rispondere alle domande più frequenti dei cittadini che, a causa del Coronavirus, sono costretti a rinunciare ai loro spostamenti, ha stilato un breve vademecum con alcune indicazioni utili:

  • Acquisto/prenotazione di un soggiorno presso una struttura alberghiera situata nelle “zone rosse”: è possibile annullare la prenotazione e chiedere alla struttura la restituzione della caparra eventualmente versata o, in alternativa, concordare lo spostamento della prenotazione stessa ad altra data, poiché l’utente sta rinunciando al soggiorno per una evidente causa di forza maggiore.
  • Acquisto/prenotazione di biglietto ferroviario o volo aereo: Trenitalia e Italo hanno comunicato il riconoscimento del rimborso integrale dei biglietti per le destinazioni situate nelle “zone rosse” per il Coronavirus: per quanto riguarda le compagnie aeree non si ha ancora notizia di provvedimenti specifici, tuttavia consigliamo di inoltrare la richiesta al vettore di riferimento per la restituzione dell’importo versato o quantomeno l’emissione di un voucher.
  • Gite scolastiche: uno specifico decreto del Governo ha disposto il blocco delle gite scolastiche. Le famiglie che abbiano già versato una caparra per questi viaggi possono chiedere la restituzione delle somme versate.
  • Acquisto/prenotazione di un soggiorno presso una struttura alberghiera finalizzato alla fruizione di eventi sportivi, culturali o di altra natura annullati a causa della situazione emergenziale: anche in questo caso è possibile chiedere il rimborso degli importi pagati o concordare lo spostamento della prenotazione ad altra data.
  • Acquisto/prenotazione di un soggiorno presso una struttura alberghiera situata nelle “zone gialle” da parte di soggetti a rischio: gli utenti immunodepressi o che comunque presentino un quadro sanitario, attestato da opportuna documentazione medica, tale da configurare una particolare vulnerabilità al virus possono richiedere il rimborso delle somme versate o la modifica della prenotazione anche nel caso in cui la struttura di destinazione sia situata nelle “zone gialle”.
  • Acquisto/prenotazione di voli, treni e soggiorni in aree al di fuori delle “zone rosse” e delle “zone gialle”: nel caso in cui le prenotazioni riguardino viaggi in aree non interessate dall’allerta, l’eventuale rinuncia al soggiorno non risponde più alla logica della causa di forza maggiore e può quindi comportare la perdita della caparra o comunque delle somme già versate.
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