Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Dai Castelli della Loira al genio di Leonardo da Vinci

Continua il nostro reportage sui castelli della Valle Loira. Andiamo a casa di Leonardo da Vinci.

di Clara Di Palermo

Continuiamo il nostro viaggio tra i meravigliosi Castelli della Valle della Loira e riprendiamo da un castello a soli 20 km da Tours, la cittadina che abbiamo scelto come base per visitare più siti.

Château Langeais

Castello di Langeais

Il Castello di Langeais, costruito intorno alla metà del 1400, dal re di Francia Luigi XI, esprime un perfetto stile medievale che vira verso il Rinascimento, e fronteggia la fortificazione che era il primo castello in sito costruito nel 994. Quel che resta è oggi visitabile e , insieme, i due castelli dominano la confinante cittadina di Langeais.

Uno scorcio di Langeais

Il Castello è caratterizzato da due bellissime facciate che sembrano appartenere a due castelli diversi: una delle due è fortificata e maestosa con sei grosse torri, passerella e ponte levatoio uno di fianco all’altro e l’altra facciata, che si affaccia sui campi e guarda verso il giardino, che presenta numerose finestre scolpite.

Il belvedere sulla Loira

Quindici sale arredate e finemente decorate, una spettacolare collezione di arazzi, il belvedere sulla Loira, sono solo alcune delle cose da vedere in questo castello in cui si può assistere a una suggestiva ricostruzione del matrimonio reale tra Carlo VIII e Anna di Bretagna.

Quindici personaggi di cera, in un ambiente reso ancor più suggestivo dalle luci soffuse, come se fosse illuminazione da candele, e dai suoni che riproducono i dialoghi dell’epoca. Il tutto di un incredibile realismo. Il visitatore, poiché ci si ferma a pochi centimetri da dalla scena, si può render conto della differenza di statura con i personaggi dell’epoca, tutti più bassi rispetto all’altezza media della nostra epoca.

Un castello per bambini

Questo castello presenta diverse attrazioni anche per i bambini, che entrano gratis al di sotto dei 10 anni: una casa sull’albero, costruita su un cedro bicentenario, uno spettacolo di falconeria e la possibilità di vedere mettere in funzione, appositamente per i visitatori nei mesi di luglio e agosto, il ponte levatoio alle 13,15. Si tratta di uno dei pochi ponti levatoi di castelli ancora perfettamente funzionanti.

A Langeais c’è una vecchia tradizione di ceramiche, molto raffinate e pregiate, caratterizzate da forme originali e da decori in rilievo che si ispirano all’artigianato del vimini, della torcitura del filo di lino, alla flora del luogo. Altra caratteristica di queste ceramiche, sono le decorazioni in color argento o colori vivi che si stagliano sul fondo di un raffinatissimo color crema.

Castello di Amboise

L’ultima tappa di questo nostro viaggio nella Valle della Loira, la facciamo ad Amboise. Qui avremo la possibilità di visitare ben 3 castelli tra cui Clos Lucé, il maniero dove visse gli ultimi anni Leonardo da Vinci, tre siti tutti di notevole interesse storico.

Château d’Amboise

Il castello di Amboise è imponente e ai suoi piedi si è ulteriormente sviluppata la cittadina omonima. Situato in una posizione particolarmente felice data la confluenza della Loira e dell’Amasse, questo castello fu teatro di una serie di eventi importanti nei suoi saloni: battesimi, nascite, congiure e complotti ma anche editti di pace.
Qui Carlo VII nacque e vi torno dopo il suo matrimonio con Anna di Bretagna. L’edificio presenta gli appartamenti reali in stile gotico ma l’influenza dello stile italiano diventa predominante quando il re, tornando dall’Italia, porta con sé numerosi artisti italiani ai quali voleva affidare la decorazione degli appartamenti e la realizzazione del giardino. Del resto, l’Italia fu a lungo oggetto delle mire di conquista dei francesi che erano affascinati dalla vivacità artistica e culturale dell’epoca.

Leonardo da Vinci

Tra i frequentatori di Amboise, il pittore Andrea del Sarto e Leonardo da Vinci, eclettico artista-ingegnere, genio assoluto. Leonardo, grande amico del re Francesco I, è sepolto nel castello di Amboise, privilegio che il re gli concesse proprio in virtù della profonda amicizia. Ma non fu l’unico privilegio di cui Leonardo poté godere. Re Francesco I, infatti, concesse all’arista un maniero, Clos Lucè, vicinissimo al castello di Amboise, e una pensione annua di 700 scudi perché potesse continuare i suoi studi ed esperimenti.

Il castello presenta una sequenza di sale e saloni, dallo stile gotico al rinascimentale ma vale la pena di fare una passeggiata sulle terrazze, così come nella loggia delle guardie, per godere di una spettacolare vista sulla Loira che ai tempi del Re era fondamentale per tenere d’occhio le imbarcazioni che passavano lungo il fiume.
Ma il vero spettacolo si gode dal tetto della Torre dei Minimi: dai suoi 40 metri di altezza l’occhio si perde sulla verde campagna della Valle della Loira.

Clos Lucè

La dimora in cui Leonardo da Vinci trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove poté approfondire i suoi studi e gli esperimenti ha un parco spettacolare dove si respira aria di scienza ogni piè sospinto.

Ci fa dovere ammettere la forte emozione provata entrando in questo maniero, per noi italiani entrare nella casa di Leonardo, dove sembra di avvertire la sua presenza di stanza in stanza, provoca una sensazione quasi di commozione. Salendo fino alla stanza di Leonardo, dove egli stesso scrisse il proprio testamento, guardando dalla finestra, ci si rende conto dell’estrema vicinanza con il Castello di Amboise in cui viveva il re Francesco I: appena 400 metri.

Il laboratorio di Leonardo

Ma il visitatore è profondamente colpito dal laboratorio di Leonardo e dai tre atelier: l’atelier del pittore, l’atelier dello scultore e l’atelier dei disegni. Quando si scende nel seminterrato , si viene sorpresi da 4 sale in cui si susseguono le invenzioni di Leonardo, i modellini ci restituiscono una mente acuta e geniale e la loro comprensione è aiutata dalle animazioni in 3D.

E poi due curiosità: la prima riguarda la cucina perché scopriamo che Leonardo era vegetariano; la seconda riguarda un sotterraneo segreto che, stando a racconti tramandati, collegava Clos Lucé al castello di Amboise. Lo utilizzava Francesco I quando voleva andare a trovare Leonardo.
Una menzione a parte merita il grande parco, teatro di tante sperimentazioni del Genio. Sperimentazioni sulla Luce, che utilizzò per i suoi dipinti e che lo portarono a ideare la tecnica dello “sfumato”, studi di anatomia, i suoi oltre 6000 tra disegni e schizzi, raccolti nei famosi “codici”, ossia i suoi manoscritti. E poi il giardino di Leonardo che consente di passeggiare negli stessi vialetti percorsi dallo scienziato ascoltando, grazie a una suggestiva ricostruzione audio, le sue parole.

Château Gaillard

Definito il più italiano dei castelli della Loira, Château Gaillard è oggi una dimora privata, abitata dagli attuali proprietari che lo hanno aperto al pubblico nel 2014 dopo 5 anni di lavori di restauro. Colpisce la dimensione familiare, le foto di famiglia esposte sui tavolini del salotto, appese alle pareti, il profumo di vissuto quotidiano.

Il castello, le cui dimensioni lo farebbero definire più un palazzotto, è stato riportato al suo splendore dall’uomo d’affari Marc Lelandais che lo acquista e restituisce agli antichi fasti questa dimora nel cui parco il monaco Dom Pacello de Mercoliano, considerato il più grande giardiniere dei suoi tempi, riesce a far acclimatare e attecchire degli aranci, per la prima volta in Francia.

Château Gaillard

Il castello, che fu dimora reale privata di tre Re del periodo rinascimentale, Carlo VIII, Luigi XII e Francesco I, fu un omaggio di quest’ultimo al monaco Pacello, come segno di ringraziamento per le innovazioni portate nell’arte del giardinaggio nella Valle della Loira. Francesco I chiese a Pacello, anche, di avere in cambio, ogni anno, un bouquet di fiori d’arancio.

Sulla strada di ritorno verso l’aeroporto di Parigi, ci imbattiamo nella colonna di fumo di una centrale nucleare che, a dire il vero, rovina l’atmosfera magica in cui ci eravamo calati. È abbastanza distante dall’autostrada…..ma ugualmente inquietante…..

Leggi anche: https://inchiestasicilia.com/2020/02/07/i-castelli-della-loira-un-bel-viaggio-che-vi-trasportera-in-un-sogno/

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