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Una donna fantastica e Nico…al cinema

L'Inchiesta Sicilia vi consiglia: Una donna fantastica e Nico. La critica di Massimo Arciresi...

di Massimo Arciresi

Voglia di cinema! I consigli di Massimo Arciresi

 

Una donna fantastica (Una mujer fantástica, Cile/Germania/Spagna/USA, 2017) di Sebastián Lelio con Daniela Vega, Francisco Reyes, Luis Gnecco, Aline Küppenheim
Già autore del vibrante Gloria, il cileno Lelio ci racconta la resistenza di un’altra figura femminile, Marina (Daniela Vega), transessuale – non è uno spoiler per chi conosce il trailer – avversata (per questioni ereditarie ma non solo) dai parenti del compagno defunto d’improvviso, che deve imparare a proteggersi dagli “sputi” per proseguire il suo cammino – che sia stata operata o meno non importa – a testa alta. L’auto-accettazione, in effetti, sebbene apparentemente assunta, è il tema principale di un film pieno di simboli (il punching-ball e il vento con cui lottare, le fontane che richiamano una vacanza – i biglietti persi paiono il motore del travaglio interiore – forse sfumata, luci segnanti il confine con un’altra dimensione) e stimolanti sottintesi (le sorti dell’armadietto e del cane su tutti).

                                                                                                                                 

Oppure… nico_1988

Nico, 1988 (Italia/Belgio, 2017) di Susanna Nicchiarelli con Trine Dyrholm, John Gordon Sinclair, Thomas Trabacchi, Sandor Funtek
Nicchiarelli (Cosmonauta, La scoperta dell’alba) focalizza sugli ultimi anni (ma il 1987 è trattato sbrigativamente) di Christa Päffgen in arte Nico, modella e cantante tedesca che frequentò Warhol e i Velvet Underground per poi distaccarsene. Il suo rock elitario – eseguito, fra gli eccessi, negli scalcinati concerti di fine carriera – è mostrato come il risultato di un percorso difficile, irto di amarezze e rimpianti (soprattutto verso il figlio mai accudito). Opera fuori dai canoni eppure di ampio respiro; l’inconsapevole bilancio di un’artista infelice (la Dyrholm ne riproduce credibilmente le movenze).

 

Voglia di cinema! La frase della settimana

«Ti ho liberato dalla prigione in cui hai vissuto.» La chirurga Sigourney Weaver illustra (tramite registrazione) a uno smarrito killer (Michelle Rodriguez) appena risvegliatosi da un’anestesia forzata l’operazione di cambio di sesso che ha effettuato su di lui per punirlo dell’uccisione del fratello nel derivativo, un po’ iperbolico (ma validissimo e coerente con la poetica del suo celebrato e ormai parsimonioso autore) Nemesi (The Assignment, USA/Canada/Francia, 2016) di Walter Hill.

 

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