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Dolores Bevilacqua: la mia passione per il calcio

Nostra intervista a Dolores Bevilacqua, giornalista di “Mediagol”, importante testata online, che da anni si occupa delle vicende riguardanti l’U.s. Città di Palermo...

di Redazione

Quest’oggi, per la nostra intervista, abbiamo incontrato una cara collega: Dolores Bevilacqua, giornalista di “Mediagol”, importante testata online, che da anni si occupa delle vicende riguardanti l’U.s. Città di Palermo

 

di  Roberto Pelos

Ciao Dolores, com’è nata la tua passione per il calcio e per il Palermo in particolare?
“Fin da piccola i miei genitori mi hanno trasmesso la passione per lo sport, in particolare per il calcio. La mia prima grande “emozione da pallone” è arrivata con la vittoria dell’Italia ai Mondiali dell’82.
Avendo vissuto in giro per l’Italia, per via del lavoro di mio padre, ho patito per anni un quasi totale blackout riguardo le notizie sul Palermo, perché quelle che sbarcavano in continente erano davvero poche, per cui ho potuto coltivare il mio amore per i colori rosanero solo quando siamo tornati finalmente a Palermo, in coincidenza con l’arrivo di Sensi a capo della società di viale del Fante”.Dolores Bevilacqua

Data la tua esperienza, esistono pregiudizi nei confronti delle donne che si occupano di calcio? Parliamo di un settore che una volta era appannaggio quasi esclusivamente degli uomini anche dal punto di vista mediatico…
“Più che di pregiudizi, almeno per quella che è stata la mia esperienza, parlerei di curiosità e sorpresa. In realtà ritengo che negli ultimi anni abbiamo assistito al cambiamento del ruolo delle donne, che, non più semplici accessori scenografici nelle innumerevoli trasmissioni sportive, sono diventate protagoniste competenti, arricchendo con la sensibilità propria del gentil sesso le fredde analisi statistiche cui troppo spesso il calcio commentato si riduce”.

Torniamo al Palermo; secondo te ha un organico idoneo per tornare in serie A? E in caso di risposta negativa, quale reparto andrebbe maggiormente rinforzato?
“Ritengo che per la prima volta, dopo diverse sessioni deludenti di calciomercato, il ds Lupo quest’anno sia riuscito ad allestire una rosa assolutamente competitiva per il livello di questa B. Penso sia ai “big” blindati in rosanero, sia ai nuovi innesti, dal blocco polacco, a Rolando e a Coronado su tutti.
Naturalmente un rinforzo in attacco e un regista, che in verità non è così fondamentale nel gioco di Tedino, che per inciso ritengo il miglior acquisto in assoluto, potrebbero consolidare le ambizioni di promozione immediata del Palermo”.

Ci puoi fare il nome di qualche giocatore che, secondo te, farebbe al caso del Palermo?
“Non parlerei d un nome in particolare, ma di un profilo utile.
Come ho detto prima penserei ad un attaccante esperto della categoria, per avere un ricambio adeguato e un’alternativa valida a Nestorovski, e ad un regista che accenda la luce in campo in assenza di Coronado, che, a dispetto del suo ruolo più che altro di trequartista, finora si è affermato come la “mente” di questo Palermo. Ovviamente penso ad un regista puro, anche per dare a Tedino la possibilità di giocare con moduli alternativi a quelli che finora hanno visto il Palermo sviluppare azioni prevalentemente sulle fasce”.

Da quando segui il calcio, a quale momento della storia del Palermo ti senti più legata?
“Senza dubbio alla finale di Coppa Italia del 2011. Ho ancora negli occhi lo spettacolo di Trinità dei Monti inondata di rosanero e l’Olimpico tracimante di bandiere, cappellini, maglie e sciarpe del Palermo. Ricordo ancora la commozione di Delio Rossi e Miccoli nel giro di campo alla fine della partita.
La coppa è andata all’Inter, ma la vittoria più grande è stata quella del Palermo e della sua tifoseria: uno spettacolo e una lezione di cosa dovrebbe essere l’amore per la propria squadra nel rispetto degli avversari”.

Quale giocatore ti ha più entusiasmata tra tutti quelli ai quali hai visto indossare la maglia rosanero?
“Grandissimi campioni hanno illuminato negli anni con le proprie giocate il Barbera, ma non posso non essere d’accordo con Amauri che, appena arrivato alla Juve, ha dichiarato che il giocatore più forte con cui aveva duettato era Fabrizio Miccoli. Una continuità impressionante  di prestazioni di altissimo livello e una classe infinita”.

Per concludere, vuoi rivolgere un saluto a tutti i tifosi del Palermo?
“Più che altro un augurio: che possa essere archiviato il prima possibile questo momento paradossale che sta vivendo la tifoseria rosanero, divisa tra gli irriducibili dello stadio e i dissidenti ad oltranza.
Alla fine non sono altro che due facce della stessa medaglia che è la passione per il Palermo, o, passatemi la similitudine romantica, il rosa e il nero della stessa maglia”.

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