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Ciro Lo Monte: “10 minuti a piedi”

Ciro Lo Monte nel programma scrive: "La pianificazione urbanistica può essere uno strumento di sviluppo economico, all’insegna del criterio dei “dieci minuti a piedi”...

di Redazione

Quando lo incontri noti subito qualcosa di diverso, lo sguardo fiero e contemporaneamente una semplicità ed umiltà disarmante, tipico di chi ancora si appassiona a ciò che fa e fa solo le cose in cui crede. Ciro Lomonte è un architetto palermitano, candidato a Sindaco di Palermo alle prossime amministative, quindi forse è logico che la sua migliore proposta, a mio avviso, sia proprio ispirata al suo lavoro

 

a cura di  Fabio D’Anna

Ciro Lo Monte nel programma scrive: “La pianificazione urbanistica può essere uno strumento di sviluppo economico, all’insegna del criterio dei “dieci minuti a piedi”, vale a dire di quartieri e borgate autosufficienti di quasi ogni servizio, pubblico o privato. L’autosufficienza dei piccoli centri di cui si compone la grande città di Palermo, attraverso la rivalutazione dei Quartieri, dentro le anonime e ampie “Circoscrizioni”, e forse anche di rioni e borgate dentro quelle, come unità minime di progettazione urbana, consentirà anche una maggiore identificazione dei palermitani con il proprio centro abitato, e quindi un maggior senso civico, un maggiore coinvolgimento del “popolo”, oggi “ghettizzato” in borgate dormitorio, abbandonate, degradate, fatiscenti, sporche, domani fatto da “cittadini a pieno titolo”, con il recupero della legalità e della vivibilità nelle diverse borgate.”

Le nostre città cresciute senza regole, senza ordine e senza alcuna progettazione vanno completamente ripensate. Le aree metropolitane non possono continuare ad espandersi con l’idea che il pendolarismo debba essere una costante ineluttabile. Non si può consentire l’ingresso di milioni di auto nei centri cittadini, già oggi troppo inquinati, chiudere al traffico è una pezza che si mette in condizione di emergenza, la vera soluzione è rendere l’auto un mezzo superfluo. Tra l’altro molti non si rendono conto che gran parte del traffico veicolare a Palermo proviene da fuori del comune.

Esistono diverse strutture produttive dismesse, occorre potenziare i trasporti pubblici e riconquistare spazi interstiziali per la collettività o il verde, tutti dicono di volerlo fare ma i progetti appaiono casuali, scollegati, non organici, legati alle mode del momento. Ciro Lomonte è l’unico che ha una visione precisa di come deve essere organizzata una città moderna che allo stesso tempo miri a riconoscere la sua tradizione e la sua identità. Enrique Peñalosa, il famoso sindaco verde di Bogotà, sosteneva: «Le città avanzate non sono quelle dove i poveri vanno in macchina, ma quelle dove i ricchi prendono i mezzi pubblici», questa frase ci fa capire da sola il medievo strutturale in cui vive la nostra città. Ecco perché occorre una visione, un nuovo piano regolatore che miri a cambiare radicalmente la città e con essa la vita dei suoi abitanti. 10 minuti a piedi è forse il miglior modo di sintetizzare l’idea di una città pensata per l’uomo che la vive, avere tutti i servizi essenziali a 10 minuti a piedi da casa nostra ha anche un risvolto economico importante, si può infatti verificare che i prezzi delle case aumentano dove è possibile raggiungere a piedi scuole, ristoranti, parchi e mezzi pubblici. Esiste persino uno studio della George Washington University School of Business che lega le metropoli Usa con un alto grado di accessibilità pedonale, come Manhattan o San Francisco, con il loro Pil pro capite superiore del 38%, in media, rispetto alle città dominate dal traffico.

Immaginate una città composta da sessanta paesini circa, ognuno con la loro piazza, il loro mercato alloggiato sotto eleganti coperture metalliche, la loro chiesa madre, il loro piccolo municipio, i loro centri di aggregazione sociale, il loro parco giochi, favorendo, ove possibile, una nuova edilizia di recupero, in linea con quella tradizionale, con materiali resistenti al tempo. Immaginate tutto questo e poi ditemi se Palermo non può tornare ad essere Felicissima.

 

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