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Donne e letteratura: ecco le più note protagoniste

Donne dal carattere eccezionale, volitive, indipendenti, talvolta più remissive: ecco alcune tra le più note protagoniste della letteratura...

Donne e letteratura. Donne dal carattere eccezionale, volitive, indipendenti, talvolta più remissive: ecco alcune tra le più note protagoniste della letteratura

 

di  Clara Di Palermo

Donne e letteratura. Da sempre un binomio interessante che ha regalato grandi capolavori ai posteri. Ma è più interessante quando le donne sono protagoniste o quando sono autrici? O entrambi i casi?
Oggi vediamo quali sono le donne più famose come protagoniste delle nostre letture e, in molti casi, divenute ancora più famose grazie alle trasposizioni cinematografiche.
Senza dubbio in cima alla classifica c’è Rossella O’Hara, protagonista del celebre Via col vento di Margaret Mitchell: il suo ci penserò domani  è celebre tanto quanto il romanzo e identifica il personaggio di una giovane  bella e volubile.
Estremamente attuale in tante sue sfumature è Anna Karenina, dell’omonimo romanzo di Lev Tolstoj. Una donna impermeabile alle rigide regole della sue epoca, pronta a sfidarle per seguire il suo cuore in barba a tutte le convenzioni e con un finale triste e doloroso.donne-e-letteratura
E chi non ha sognato con Jane Eyre? La bellissima storia scritta da Charlotte Bronte, in cui la forza d’animo, l’integrità e lo spirito di indipendenza della protagonista le consentono di riscattare un’infanzia di soprusi e cattiverie e conquistare la libertà di azione e pensiero che oggi, ancora tante donne non riescono ad avere.
Ci sono, poi, Meg, Jo, Beth, e Amy, ovvero le sorelle March di Piccole donne, capolavoro di Louisa May Alcott in cui si raccontano le vicende di una famiglia le cui 4 figlie femmine rappresentano i problemi tipici dell’adolescenza. Il romanzo ebbe un enorme successo di pubblico e critica, universalmente considerato un classico per l’infanzia anche se qualche purista della lingua ha più volte sottolineato che lo stile di scrittura era troppo “parlato” e poco da letteratura.
Siamo sicuri che già qualcuno di starà chiedendo perché non abbiamo ancora citato la protagonista di Orgoglio e Pregiudizio, la Elizabeth Bennett raccontata da Jane Austen con grande abilità. Orgogliosa e ribelle, intelligente e dotata di un forte senso dell’ironia, rappresenta uno dei personaggi più amati della letteratura, insieme al suo amato Darcy. Numerose le trasposizioni che nel corso degli anni l’industria del cinema ha proposto.
Non possiamo dimenticare Emma Bovary di Gustave Flaubert e Catherine Earnshaw, protagonista di Cime tempestose di Emily Bronte.
A dire il vero, però, la nostra carrellata non può prescindere da tre donne che fanno parte della storia della letteratura, di quei testi che tutti abbiamo dovuto studiare: Lucia Mondella de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, Beatrice della Divina Commedia di Dante Alighieri e Penelope dell’Odissea di Omero.
Quelle citate sono tutte storie molto belle, ciascuna ci regala una donna diversa, donne protagoniste delle loro vite, specchio dei loro tempi. Ma in molti casi estremamente attuali, come attuali sono i dolori che caratterizzano le loro storie.
In troppi casi le storie di donne sono state caratterizzate da violenze, sia fisiche che psicologiche perpetrate ai loro danni. Le cronache dei nostri giorni superano la più fervida immaginazione.

Come diceva il Mahatma Gandhi “per coraggio di abnegazione la donna è sempre superiore all’uomo, così come credo che l’uomo lo sia rispetto alla donna per coraggio nelle azioni brutali.

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