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Il fotografo delle mani operose: Pietro Calabrese

Il fotografo Pietro Calabrese in una mostra allestita fino al 9 dicembre presso la sala lettura al 4° piano del Megastore Mondadori, raccoglie i gesti caratteristici degli artigiani...

di Redazione

Una mostra del fotografo Pietro Calabrese raccoglie i gesti caratteristici degli artigiani

 

di  Andrea di Napoli                      

Sembra proprio che il merito sia tutto delle capacità prensili dovute al pollice opponibile se i nostri arti superiori hanno svolto un ruolo tanto importante nell’evoluzione biologica e nello sviluppo del genere umano. Attraverso le mani, poi, si percepiscono non solo le superfici degli oggetti, ma anche le sensazioni e la loro gestualità costituisce una vera e propria forma di comunicazione. Pare che la stretta di mano per salutarsi serva a dimostrare che si è disarmati, tuttavia non impedisce ai più aggressivi di “venire alle mani”.

La scelta di Calabrese è stata non di compiere attraverso la Fotografia una ricerca psicologica o di studiare le mani mentre assumono pose particolari, ma, piuttosto, di conferire al progetto espositivo evidenti caratteristiche sociali legate ai mestieri tradizionalimostra pietro calabrese.
Essere cresciuto in un quartiere pieno di botteghe e laboratori di antichi artigiani, ha dato a Pietro Calabrese l’opportunità di osservare la materia diventare prodotto finito, il materiale grezzo trasformarsi, tra mani esperte, in prodotto completo, in oggetto compiuto. In città, purtroppo, è diventato difficile scovare l’ultimo esercizio di un abile “maestro” tra i tanti negozi “in franchising”.

Nelle 35 stampe a colori, ordinatamente esposte,  vengono rappresentate le posizioni assunte dalle mani che cuciono o piallano, tagliano o impastano. Dettagli affascinanti  che vivono di vita propria, che bastano a se stessi e consentono, quasi in tutti gli scatti,  di escludere dall’inquadratura la parte rimanente della figura umana, che risulterebbe superflua e finirebbe per distogliere dal “tocco originale” l’attenzione dell’osservatore che, invece, così può concentrarsi solo sui palmi, sulle nocche o sulle dita. Per analogia con quella figura retorica che indica “la parte per il tutto”, si può affermare che Pietro Calabrese utilizza la “sineddoche” anche in fotografia. Proporre le immagini di quei gesti ritrovati a distanza di tanti anni,  è lo scopo della mostra che, attraverso le mani, non sempre curate, anzi sporche e talvolta callose, di abili artigiani ancora in attività, rivela il gusto estetico dell’autore, ma finisce soprattutto per assumere  una valenza sociale e costituisce  un omaggio ai lavori manuali di una volta, puntando l’obiettivo su quelle estremità che, di solito,  rappresentano un simbolo di lealtà, impegno, sicurezza e varia umanità.

“Le mani raccontano”, mostra fotografica di Pietro Calabrese allestita fino al 9 dicembre 2016 presso la sala lettura al 4° piano del Megastore Mondadori di via Ruggero Settimo n. 16, a Palermo, sarà visitabile tutti giorni feriali dalle ore 09,30 alle ore 20,30 e la domenica dalle ore 10,00 alle ore 20,00.

L’Unione Italiana Fotoamatori ha patrocinato l’evento. L’ingresso è libero.                                                                                                                                 

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