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Almaviva: 297 lavoratori a Exprivia

Saranno 297 i lavoratori di Almaviva che passeranno a Exprivia, evitando il tanto temuto trasferimento a Rende...

di Redazione

Siglato accordo al MISE. Evitato il trasferimento a Rende per 297

 

Saranno 297 i lavoratori di Almaviva che passeranno a Exprivia, evitando il tanto temuto trasferimento a Rende. E’ questo l’esito dell’accordo raggiunto al MISE, il Ministero per lo Sviluppo economico, per i 297 lavoratori Almaviva dell’ex commessa Enel a esaurimento che entro il 5 dicembre saranno assunti da Exprivia.

“Quello firmato con Exprivia,  è un buon accordo che assicura i posti di lavoro alle condizioni quasi simili a quelle che gli operatori del call center avevano in Almaviva. In questo modo saranno azzerati i trasferimenti a Rende. L’accordo dà continuità al lavoro e riconosce i diritti di cui i lavoratori godevano, compreso l’articolo 18. Questo crea il presupposto perché l’accordo sia da esempio per i prossimi cambi cambi di appalto nei call center”. E’ quanto dichiara il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso dopo la firma dell’accordo.
“E’ chiaro – aggiunge Rosso – che tutto questo deve essere punto di partenza per iniziare a ragionare di politiche industriali affinché si creino prospettive di occupazione e si dia soprattutto seguito a tutte quelle azioni che finalmente permetteranno di regolamentare il settore: appalti al massimo ribasso, fondo strutturale, inasprimento delle sanzioni per i committenti. E perché si avvii una politica di sviluppo, ricerca e formazione per un comparto che potrebbe diventare strategico per tutto il Paese”.
Ma il sindacato chiede anche altro.
Chiediamo – conclude Rosso – che comuni, regioni e governo centrale creino quegli elementi per dare da qui in avanti tranquillità a questi lavoratori che fino a oggi hanno sempre perso salario e certezza occupazionale. Esiste una grande professionalità nel settore che deve esser conservata e sviluppata soprattutto per metterci al passo con i lavoratori dei call center di tutta Europa.  E’ inammissibile che un lavoratore di un call center d’ Europa guadagni il doppio di un lavoratore di call center italiano. E questi livelli si possono raggiungere soltanto se si costruisce una politica industriale per il settore”.
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