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Musica : donna = donna : musica – Giulia Catuogno, un’equazione al femminile

Giulia Catuogno: giovane, donna e artista. La musica femminile, prodotta da giovani talenti femminili, lascia sempre il segno...

di Redazione

Un’equazione che scaturisce dal cuore. E’ la musica di Giulia Catuogno, una piccola donna che cresce e destinata a riprodurre la sua musica all’infinito

 

di Daniela Giangravè                                                                                                                                                                     

  

La musica non è questione di stile, ma di sincerità.

Bjork                                                                                                                              

                                                                  

In un momento storico in cui, purtroppo, spesso e volentieri si è portati a pensare che i ragazzi non abbiano più sogni, che siano superficiali e vuoti dentro, privi di valori o che siano disincantati e finanche delusi dalla vita, Giulia Catuogno, e chi come lei, è la prova tangibile che non è affatto così. I giovani di oggi sognano, leggono, studiano, si prefiggono degli obiettivi e si danno da fare per creare il loro futuro e il loro posto nel mondo. Non sono soltanto automi globalizzati con la testa chinata sullo Smartphone modello “ultimo grido” che hanno per le mani, intenti solo a picchiettare sui tasti col rischio di procurarsi una tendinite al polso o di andare a sbattere su qualche palo della luce.

Le giovani donne, poi, hanno una sensibilità e una grinta ancora più spiccate. Come Giulia Catuogno: giovane, donna e artista. La musica femminile, prodotta da giovani talenti femminili, lascia il segno ed è destinata a prodursi all’infinito e a non morire mai.
Piccole donne crescono e la nostra Giulia, di quasi 23 anni, con studio e con perseveranza si fa strada lungo questo viaggio chiamato musica con l’intento di volersi esprimere e fare conoscere il proprio mondo pur con tutti i sacrifici e il forte impegno che ne comporta.
È un bisogno quasi vitale il suo, qui non si tratta di un hobby fine a se stesso, di un gioco canoro o di vivere facendo la professione del cantante per un riscontro meramente economico. Giulia-Catuogno

Il pianoforte è sempre stato il suo fedele compagno di avventura che unito alla sua voce calda e profonda vuole mandare un messaggio sincero e fatto di vita.
Sin dall’età di sei anni scrive poesie, ergo, la sua interiorità e la sua sensibilità non aspettavano altro che uscire allo scoperto e questo compito lo ha affidato alle note di uno spartito e alle sue canzoni.
Vari i premi alle sue spalle nonostante la sua giovane età: “Notti d’autore” (contest palermitano), “Castle Music Festival”, premio “Mia Martini” – Nuove proposte per l’Europa. In ultimo, nella rassegna musicale “Musicultura” di quest’anno arriva tra i sedici finalisti della gara a fronte dei millecinquecento artisti che vi hanno partecipato.

La sua musica esempio di teatro-canzone sulla scia di Gaber, De Andrè, Tenco, Brel, Brassel, Cohen – tanto per citarne alcuni – si pone come un messaggio schietto, reale, comprensibile a tutti proprio perché semplice ma pur sempre un messaggio importante e anche molto forte talvolta. L’incipit della sua musica è sempre la vita perché è la vita che viviamo ogni giorno, con le persone e gli odori che ci circondano, con i ricordi e con tutte le sue annesse sfumature di incertezze e di gioie, di paturnie e sentimenti che ci rende unici e fragili e quindi veri.

Bisogno di dire, di comunicare qualcosa e questo accade quando si realizza che tutta la propria esistenza ruota attorno ad un pentagramma e alla sua chiave musicale e che tutto ha bisogno di trasformarsi in note, in armonia, in melodia, in parole, in musica.
Un successo che si forgia e che sta prendendo forma “pianopiano” proprio come il nome del suo primo EP.

Una parola simbolica questa, e metaforica che, oltre a richiamare il suo amato pianoforte, ci dice come la vita e un po’ tutto il percorso della musica e della sua musica, si fa e si crea senza passi più lunghi della propria gamba. Si deve procedere con cautela mentre le esperienze, qualsiasi esse siano, ci insegnano a vivere e da ogni cosa possiamo trarre insegnamento: “il percorso della musica, a differenza di quello che oggi si vuol far credere, non è fatto di salti, è fatto di piccoli passi. Si deve procedere piano piano perché ogni passo t’insegna qualcosa, perché i salti possono diventare molto spesso salti nel vuoto. Questo non vuol dire che non bisogna andare spediti, però non bisogna mai correre troppo, non affrettare troppo le cose, è un percorso che si fa veramente lentamente, piano piano, appuntoci spiega Giulia.

Il segreto è anche applicarsi nelle cose senza sosta, non abbattersi e crederci sempre e comunque. È quello che fa Giulia ed è quello che si sente di raccomandare a chi come lei vuole inseguire il sogno della musica e non vuole che sia solo una chimera. Le delusioni, gli eventi poco piacevoli e inaspettati ci saranno, è così, fanno parte dell’esistenza. Giulia-Catuogno-

Studiare tanto e fondamentalmente formarsi e non lasciarsi abbattere anche se mi capita spesso, pur consigliandolo. Bisogna crederci il più possibile. Le batoste le hanno incassate anche i più grandi del mondo, figuriamoci chi magari è quasi nessuno. Tuttavia, penso anche che abbiamo un tempo limitato e quindi non siamo eterni, non possiamo solo fare dei tentativi nella vita e decidere qual è il migliore. Abbiamo una vita e dobbiamo decidere quello che amiamo fare perché se ci guardiamo indietro non dobbiamo avere rimpianti perché potrebbe essere troppo tardi” ci confida saggiamente Giulia.

Ebbene, siamo tutti sotto lo stesso cielo, il futuro è un libro che ancora dobbiamo scrivere ma abbiamo il sacrosanto dovere e diritto verso noi stessi di dare il massimo per rispetto di noi e di chi crede in noi. Dobbiamo convincerci che possiamo farcela, anche a scapito di chi, invece, in noi non scommetterebbe un soldo bucato e pensa o spera di rallentarci o abbatterci con stupide paure. La strada per il successo, così come la strada per la vita è spesso più in salita e altrettanto tempestata di pietre ma finché siamo vivi, siamo sempre in divenire e soprattutto siamo hic et nunc,qui e ora.

Si dice sempre che gli occhi siano lo specchio dell’anima. Beh, io dico che anche la musica possa essere riflesso della nostra anima perché è puro sentimento e viene dal cuore. Ecco, Giulia Catuogno e tutti gli artisti in genere, che siano cantanti, pittori, scultori non fanno che estrinsecare e dare colore e corpo a quello che sembra muto, silenzioso dentro di noi o che non si sente o vede subito a “orecchio e a occhio nudo”.

Buona strada Giulia e che la musica sia con te!

 

 

 

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