Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

C’era una volta…la Fiera del Mediterraneo

di Redazione

di  Clara Di Palermo

 

“Su…bambini…..sbrigatevi! Prendete le giacchette perché in fiera c’è sempre fresco la sera. E se vi comportate bene, vi compriamo la crêpe al Grand Marnier……..”. La crêpe al Grand Marnier……io e mio fratello ne andavamo matti, lei da sola valeva tutta la Fiera del Mediterraneo!

Quando ero piccola l’aspettavo da un anno all’altro, perché buona come quella della fiera non la facevano da nessun altra parte. E c’era un’altra cosa che aspettavo ogni anno: il calzone fritto tagliato a quadratini……chi è della mia generazione lo ricorderà senz’altro!

Io e mio fratello eravamo elettrizzati già dai primi di maggio, aspettavamo la Fiera come un appuntamento importantissimo, anche perché anticipava la fine della scuola e l’inizio delle vacanze estive.  Papà tornava dal lavoro, riposava un po’ e intorno alle 6 del pomeriggio si andava. Rigorosamente con la 500, “perchè se andiamo con la macchina grande poi non troviamo posto”.

Ricordo che allora la Fiera del Mediterraneo era aperta anche alla mattina, spesso riceveva pullman di scolaresche, e  la Rai, nelle due settimane di Fiera, trasmetteva eccezionalmente alcuni programmi anche al mattino. Ricordate che allora le tramissioni televisive iniziavano alle 5 del pomeriggio? Quei film al mattino erano, dunque, un vero regalo! Alzi la mano chi ha anche fatto finta di star male, qualche volta, pur di non andare a scuola e guardare la tv!!!

In Fiera i tantissimi espositori presentavano molte  novità,  alcune erano un’esclusiva della “Campionaria internazionale”.

E poi c’erano le mandorle fragolate, mandorle ricoperte di zucchero caramellato e aromatizzato alla fragola, oppure i vari tipi di croccante: quello col sesamo, quello con le arachidi…..

Nel villaggio gastronomico c’erano le specialità calabresi piccanti e le altre specialità regionali.  E poi gli stand di artigianato straniero, i peruviani con quei maglioni di lana coloratissimi e con applicazioni particolari.

Ma la Fiera era, soprattutto, ricordi, sensazioni, profumi…….all’ombra di Monte Pellegrino….. credo che faccia parte dei ricordi dell’infanzia di tutti noi.

E questi ricordi, che ci hanno accompagnati fino all’ingresso della Fiera del Mediterraneo aperta quest’anno fino a domenica 5 giugno, si sono dissolti rapidamente lungo i viali, tra le migliaia di persone che passeggiavano.  Rispetto a quella della nostra memoria, questa Fiera è un timido tentativo di imitazione….abbastanza ricca l’offerta gastronomica, non altrettanto le altre categorie merceologiche. I padiglioni avrebbero bisogno di un buon restyling, in alcuni punti sono tanto trascurati da risultare tristi, illuminati dalla fredda luce di un neon.

L’augurio è che si possa tornare a quella che era la “nostra” Fiera del Mediterraneo, quella dei nostri ricordi, quella che ci regalava emozioni che, probabilmente, i bambini di oggi non possono comprendere. Perché noi, che non eravamo tecnologici, che non avevamo cellulari né Facebook, che non avevamo idea di cosa avrebbe potuto essere la play station, avevamo, però, la gioia delle grandi emozioni regalate da piccolissime cose, piccole come un appuntamento annuale che, alla stregua de “Il sabato del villaggio”, ci emozionava infinitamente nell’attesa, per poi esaurirsi in due ore di passeggiata con mamma e papà….”e non lasciate la nostra mano, bambini, perché qui c’è talmente tanta gente che vi potreste perdere…….”

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