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Caltagirone nel cuore: i modelli di Rosa Fortunato colorano la moda

Caltagirone, bellissima cittadina del catanese, con i colori delle sue ceramiche ispira continuamente le creazioni di Rosa Fortunato...

di Clara Di Palermo

E’ la bellissima cittadina del catanese, con i colori delle sue ceramiche, che ispira continuamente le creazioni di Rosa Fortunato, abiti unici che catturano lo sguardo

 

di  Clara Di Palermo

Il cucito era la sua strada, una passione innata che si manifestò già da piccolissima, tra i ritagli di tessuti a fiorellini della zia.
Rosa Fortunato, nata a Caltagirone, ma palermitana d’adozione, inizia così il racconto della sua storia di vita, che la porterà a creare abiti unici. Una storia bella, interessante, densa di eventi e cambiamenti, a tratti sofferta, ma a chi è andato tutto liscio nella vita!?
Ma Rosa aveva iniziato a 4 anni e mezzo a palesare la sua vena creativa. Recuperava i rimasugli di tessuto scartati dalla zia che cuciva i vestiti per le sue bambole.  “Ero molto attratta dal profumo delle scatolette della cipria – racconta Rosa ridendo – che rivestivo con la stoffa per trasformarle in cappelli per le mie bambole”.
Il cucito è sempre stato la sua passione (“io sono nata così -racconta – col pallino del cucito”) e a 8 anni si cucì una bambola di pezza. “Ma mi sembrava sempre bruttina, così decisi di crearle un vestito bellissimo – dice -. Un giorno, mamma non c’era, cominciai a cercare tra i cassetti e trovai una vestaglia stupenda, sontuosa. Non sapevo, però che si trattava di un capo del corredo di mamma, di quelli preziosi. Io la presi, cominciai a tagliarla e creai uno splendido vestito da sposa per la mia bambola che, finalmente, vedevo bella ed elegante. Appena mamma tornò a casa – continua Rosa Fortunato – io le mostrai orgogliosa il vestito della mia bambola…ma non vi dico la sua faccia!!! Si arrabbiò moltissimo e mi fece una solenne reprimenda, volò anche qualche ceffone! E poi con le forbici ridusse la mia bambola in mille pezzi. Per me fu un dolore terribile e mi infuriai con mia madre”.

Quando Rosa ebbe circa 12 anni, i suoi genitori decisero di mandarla a scuola di taglio e cucito dalle sorelle Scaletta, tre sorelle che a Caltagirone avevano un’avviata sartoria, ma la sua giovane età non le permise di conseguire il diploma, così dovette frequentare nuovamente la scuola una volta compiuti 18 anni.

Ma nella Caltagirone di 50 anni fa le ragazze vivevano una libertà molto limitata, così anche Rosa. Era una cittadina baronale, dove c’erano i nobili, e dove le signore al pomeriggio uscivano con abiti eleganti e bellissimi cappelli.

A 27 anni il matrimonio e poi i figli. Con la famiglia, quindi, Rosa si trasferisce a Palermo ma il matrimonio naufraga dopo 12 anni. “Dovetti arrangiarmi per tirar su i miei figli – ricorda – sono passata attraverso vari lavori, ho fatto anche l’informatore scientifico. Ma a un certo punto, 7 anni fa, decisi di aprire un atelier piccolissimo, in un momento della mia vita in cui mi serviva una svolta. Andò benissimo ma successivamente presi una decisione: trasferii il mio piccolo atelier nella mansarda che ho al piano di sopra a casa mia, così da poter lavorare anche la notte”.Sfilata Rosa Fortunato

Il resto, per tappe, è storia recente ma il piccolo atelier al quinto piano di via Petrarca 44 a Palermo, merita certamente una visita: tessuti bellissimi, colori meravigliosi, stampe uniche, modelli esclusivi….l’occhio viene catturato da una miriade di colori che rimandano alla nostra terra ma, soprattutto, alla città di Caltagirone e alle sue ceramiche. La collezione calatina cattura i sensi, la mente torna continuamente a quelle tinte vivaci, agli accostamenti talvolta azzardati ma mai impossibili. Modelli originali che un solo particolare, un accessorio, possono trasformare completamente per farlo diventare un nuovo capo, versatile e adatto a più occasioni.

Curiosare tra gli abiti di Rosa è bellissimo.

“Io propongo i miei modelli – precisa Rosa – ma poi chiacchierando con la cliente, si può anche decidere insieme di sperimentare un modello diverso, magari più adatto alla sua fisicità. Solo non venite da me con un ritaglio di giornale chiedendomi di riprodurre un determinato vestito…non mi piace farlo”.

Alcuni dei suoi capi sono modelli unici, “perché spesso i tessuti che io acquisto (mai via internet, perché la stoffa va “sentita” sotto le dita) sono tagli limitati e poi non riesco a trovarne di uguali. Tra l’altro non mi piace replicare le mie creazioni. Possono esserci capi simili, mai identici”.

Quanto costa un capo firmato Rosa Fortunato?

Dipende….dal tipo di tessuto e dalla lavorazione che c’è dietro. Un caftano in viscosa va da circa 100€ a 120€, quelli in seta stampata sono un po’ più cari. I completi pantalone costano mediamente tra 130 e 200€, anche qui dipende dalla lavorazione”.

Insieme con un’amica fashion blogger, Dalila Napoli, vorrebbe realizzare il sogno di una scuola di taglio e cucito e poi……”sogno di realizzare un abito sontuoso, pomposo, con un lungo strascico e con i colori della scalinata di Caltagirone”.

E con quella etichetta quasi d’altri tempi: ricamata a mano così che anche le etichette degli abiti sono tutte diverse l’una dall’altra.

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