Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Uncinetto freeform…fili, amore e fantasia.

di Clara Di Palermo

 

Come fare di una passione un lavoro. Laura Soria, indiscussa maestra del freeform in Italia, racconta come ha trasformato la sua grande passione per l’uncinetto in un lavoro, dopo una laurea in geologia e 20 anni di lavoro nella pubblica amministrazione. Una donna che ha saputo reinventarsi, con grinta, determinazione e….fantasia.

 

di Clara Di Palermo

“Mia nonna mi diceva sempre “bisogna imparare a fare la maglia, perché da grande può essere utile”. Mai parole furono più profetiche!”
Laura Soria, 52 anni, una laurea in geologia, tanta grinta e determinazione, fantasia  da vendere e una grande passione per l’uncinetto che ha trasformato in lavoro, racconta così il suo primo approccio con fili e lane.
“Mio papà non c’è più da quando avevo 3 anni e così mia madre si è dovuta rimboccare le maniche per tirar su noi figli. Doveva andare a lavorare e ci lasciava dalla nonna che ci ha cresciuti. Lei faceva la magliaia quindi sono letteralmente cresciuta tra i gomitoli ….pensa che mio fratello anche sa lavorare benissimo ai ferri, non fa uncinetto ma i ferri sì”.
“La nonna  metteva tutti noi nipoti sugli sgabelli, ci diceva di star buoni, ci metteva in mano i fili e ci dava da lavorare, ripetendo che poteva tornarci utile da grandi e bisognava saper fare tutto”.
E in effetti torto la nonna non aveva, anche perché questo amore per fili e uncinetto, che Laura da bambina ha tenuto con se forse in maniera inconscia (“ho fatto migliaia di presine!”), è riesplosa ad un certo punto della sua vita, fino a diventare un lavoro. Ma un lavoro fatto con grande passione, perché oggi più che mai poter fare un lavoro che si ama e che coincide con un nostro hobby è davvero una fortuna.
“Sono nata a Pavia, dove ho vissuto con la mia famiglia (marito e due figlie di 22 e 26 anni) fino a qualche anno fa. Ho lavorato quasi 20 anni all’ufficio urbanistica del mio comune. Poi, per ragioni di lavoro, mio marito è stato trasferito a Ferrara e per diversi anni la nostra famiglia si riuniva solo al fine settimana: io e le ragazze a Pavia per studio e lavoro, mio marito da lunedì a venerdì a Ferrara e poi tornava a Pavia per il sabato e la domenica. O talvolta andavamo noi a Ferrara. Non poteva continuare a lungo…..a un certo punto abbiamo deciso: 11 anni fa mi sono licenziata e tutta la famiglia si è trasferita a Ferrara”.
  Laura Soria
Una decisione coraggiosa….. lasciare un lavoro nella pubblica amministrazione…
“Sì…lo è stata. Ma 11 anni fa, probabilmente, le condizioni erano diverse….oggi forse si rifletterebbe un po’ di più prima di prendere una decisione del genere. Ma tant’è! Dopo un po’, però, non riuscivo a stare a casa, far solo la casalinga, avevo questa passione e padronanza dell’uncinetto e volevo metterla a frutto. Una volta, in Canada in vacanza con mio marito, per una pura coincidenza ho incontrato la mia insegnante di uncinetto freeform: partecipavo a un corso di sleedog, quando mi son fatta male a un ginocchio e non son potuta uscire con tutto il gruppo per la prova pratica del weekend. Sono rimasta in albergo e lì lei aveva un workshop di freeform, mi ha incuriosito e le ho chiesto di potere partecipare. In quei due giorni mi sono innamorata di questa tecnica, al punto che, per potere imparare a dovere, inseguivo lei e i suoi corsi un po’ dovunque: in Albania, in Germania….poi ho deciso di mettere a frutto ciò che avevo imparato, lei mi ha detto che ero diventata tanto brava da trasmettere ad altri ciò che sapevo fare e così ho iniziato a insegnare”.
Grande determinazione nel reinventarsi, dunque. Una forza e un’insegnamento per tante donne.
“Sì, credo che nessuna donna dovrebbe mai farsi sopraffare dagli eventi. Io sono stata anche fortunata perché grazie ai social sono stata individuata da un talent scout di settore. Lui ha notato i miei lavori sulla mia pagina Facebook e mi ha contattata chiedendomi se avevo voglia di collaborare con Abilmente, la cui organizzazione cura due importantissime fiere della creatività, a Vicenza e a Roma. Adesso la collaborazione è diventata stabile sia per i due appuntamenti autunnali che primaverili”.
Quindi importante il ruolo dei social network. Cosa che ritroviamo nel bellissimo gruppo che hai creato su Facebook, “Lo stato libero di Catenella”. Circa seimila iscritte in pochi mesi, da fare invidia ai guru della comunicazione! Laura Soria
“Questa è una cosa eccezionale! Ancora adesso mi chiedo come si sia potuto realizzare. Tutto ha avuto inizio una domenica pomeriggio dello scorso agosto: troppo caldo per uscire da casa….ma troppo caldo anche in casa per aver voglia di fare qualcosa. Però io non so stare senza far nulla, così ho lanciato su Facebook un gruppo di uncinetto dedicato alla catenella. La catenella la sanno fare tutti, ma focalizzare attenzione e fantasia su un solo punto può essere molto stuzzicante e stimolante, devi mettere in moto il cervello per creare cose usando un solo punto. Pensavo che saremmo state 30….40 al massimo….e invece…..è venuto fuori un gruppo fantastico, 6000 iscritte in sei mesi e una grande attività, tanta voglia di fare e tantissima partecipazione. E ci sono pure i gruppi regionali!, che sono stati una bella intuizione”.
Come spieghi questo successo?
“Secondo me la ragione è che non si tratta di un banale gruppo di uncinetto. Di questi ce ne sono tanti sul web. Il nostro raccoglie principianti, brave, esperte, tutte intorno a questi progetti fatti di sole catenelle. E vedessi che partecipazione! E poi c’è il valore sociale….in alcune regioni grazie a questo gruppo si sono scoperte vicine di casa con la stessa passione, si riuniscono e passano insieme qualche ora, i gruppi regionali di cui dicevo hanno avuto una grande importanza in questo”.
Ma prima parlavamo di freeform…….in cosa consiste?
“Una tecnica di lavorazione a uncinetto non adatta ai principianti, ci vuole molta esperienza e padronanza del lavoro tradizionale prima di poter passare all’uncinetto freeform. Bisogna imparare un’infinità di nuovi punti perché possa venir fuori un lavoro soddisfacente e, siccome nessuno ti dirà mai quando fare aumenti o diminuzioni, devi far lavorare la tua fantasia e abbandonare l’idea di seguire uno schema: il freeform non ha schemi. E’ fondamentale anche il gusto cromatico, ma questa è una cosa innata. Hai presente un fondale marino? Bene, puoi dipingerlo con i fili di lana grazie al freeform! Proprio perché non è facile è rimasta una tecnica per pochi. Nata negli USA a metà degli anni ’70, è rimasta una tecnica di nicchia proprio per le difficoltà che presenta. O la odi o la ami”.
Ma un corso di uncinetto freeform in Sicilia a quando?
“Verrei molto volentieri. Il calore del Sud è proverbiale e ho potuto testarlo personalmente. Se si organizza e si crea il numero, io vengo subito!”.
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