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Francesco Vezzoli. L’artista può essere anche un curatore?

di Redazione

Un gran polverone si è alzato tra critici e artisti per la scelta di Francesco Vezzoli di accettare il ruolo di guest curator presso Museion, il museo di arte moderna e contemporanea di Bolzano.

di Floriana Spanò*

Cosa l’avrà spinto ad accettare questo ruolo e cambiare, anche se temporaneamente, lavoro?

Vezzoli, ha largamente spiegato che i curatori italiani oggi contino molto di più degli artisti. E come si può contraddire se molti nomi di punta tra critici e curatori italiani ricoprono ruoli importanti in Italia e all’estero dando lustro al nostro paese. Forse quello che bisognerebbe chiedersi è come mai, questi giovani curatori non spingano il piede sull’acceleratore indicando nuovi artisti emergenti italiani, tendenze, scuole. E’ come se non ci fosse nessuno interessato a cercare e scovare nuovi talenti puntando,e rischiando ,di fare centro. Si tratterebbe solo “di lavorare in casa” costituendo un team di artisti con del buon potenziale da seguire e far crescere, così come avveniva fino a qualche decennio fa con quelli che sono diventati grandi nomi della nostra arte contemporanea. vezzoli 1

Probabilmente l’idea della direttrice del Museion, Letizia Ragaglia, al momento della proposta a Vezzoli era proprio questa, puntare a una nuova fetta di mercato, avvicinando più giovani al museo, dare un’impronta più social come nuovo elemento di mediazione per un pubblico diverso per cercare qualcosa di nuovo.

Vezzoli alla conferenza stampa ha dichiarato: “Mi affascina il fatto che Museion sia una tra le istituzioni con il programma più sperimentale in Europa, ma in una realtà socio-geografica molto piccola: oggi è molto difficile trovare realtà intellettualmente sofisticate ma decentrate.Sono dunque partito da questa condizione d’eccezione, dall’ossimoro apparente tra una realtà di provincia e l’identità priva di compromessi del museo, per concepire il mio nuovo progetto”.

Ed ecco svelato l’arcano…la direttrice Letizia Ragaglia ha introdotto questo nuovo appuntamento al Museion come un esperimento per lo stesso che lontano dalle grandi direttrici dell’arte può contemporaneamente avvicinarsi al resto dell’Italia.

I quattro curatori predecessori del museo si erano concentrati sul ruolo della stessa istituzione museale, a Vezzoli invece e’ stato chiesto di interrogarsi sul concetto di contemporaneo. Vezzoli si presenterà nella doppia veste di guest curator e artista per la prima retrospettiva della sua produzione scultoria.

Museo Museion ridefinendo i suoi spazi si aprirà con uno scenografico wallpaper da un dipinto dell’artista Giovanni Paolo Pannini, creando un’atmosfera da galleria di quadri settecentesca.

D’altronde il lavoro di Francesco Vezzoli ha sempre evidenziato un dialogo tra passato e presente, in cui le due tempi entrando in connessione tra loro danno nuove visioni interessanti e cariche di significato.

Da questa premessa l’artista rilegge una parte della collezione Museion mettendola in dialogo con i capolavori della storia dell’arte occidentale, conservati in musei europei e americani.

Trenta i lavori presenti nella mostra, selezionati da Vezzoli con una particolare attenzione verso quelli minori e poco esposti delle raccolte museali. Le opere spaziano tra dipinti, fotografie e installazioni e il percorso tematico attraversa i generi classici come il ritratto, autoritratto, natura morta, paesaggio. Le sezioni sono arricchite anche da opere di Vezzoli stesso.

Vi sarà una speciale sezione dedicata alla grafica. Oltre al percorso monografico di rilettura della ricerca artistica di Vezzoli, la mostra propone anche una nuova opera, creata per l’occasione.

*Associazione Mialò Art

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