Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Voglia di cinema!

di Massimo Arciresi

 

I consigli di…Massimo Arciresi

 

Carol (id., USA/GB, 2015) di Todd Haynes con Cate Blanchett, Rooney Mara, Kyle Chandler, Sarah Paulson

Quasi a proseguire, ribadire, aggiornare un discorso avviato in Lontano dal paradiso (2002), Todd Haynes, partendo da un romanzo di Patricia Highsmith, riscopre il melodramma, aprendo il film con un chiaro omaggio a Breve incontro (1945) di Lean. Al di là dello stile impeccabile, di una confezione d’epoca lussuosa capitanata dalla fotografia del “solito” Edward Lachman e delle interpretazioni compatte di Blanchett e Mara (con i loro personaggi di età e ceti diversi analogamente in attrito con una società rigida), emerge il dominio dei tempi di narrazione, in barba alle esigenze di ritmo che oggi s’impongono. Infatti a molti questa storia d’amore tra una donna sulla via del divorzio e una giovane commessa in cerca della sua strada (e in un certo senso di un’identità) parrà, impropriamente, poco scorrevole. 

Oppure…

La grande scommessa (The Big Short, USA, 2015) di Adam McKay con Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt

Spiegare in parole povere come si è arrivati alla soffocante e perdurante crisi economica di questi anni attraverso il collasso della bolla immobiliare statunitense, magari (sor)ridendoci su? Sembra impossibile sulla carta, ma Adam McKay, già rispettabile regista di commedie votate al paradosso, c’è riuscito, adattando con scioltezza per lo schermo – insieme al co-sceneggiatore Charles Randolph – il libro di Michael Lewis incentrato su coloro che, diversamente motivati, da tale disastro abbastanza annunciato seppero trarre cinicamente un enorme profitto. Miglior cast maschile (e “non interagente”) dell’anno.

Voglia di cinema! La frase della settimana

«L’inferno è buio. Ciò che è fatto non può essere disfatto.» Marion Cotillard, perfida consorte di Michael Fassbender, comincia a capire che la sua macchinazione per farlo salire al potere le sta sfuggendo di mano a causa della crescente follia dell’uomo, forzato a ignorare la sua coscienza nel cupo e shakespeariano Macbeth (id., GB/Francia/USA, 2015) di Justin Kurzel.

 

 

 

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