Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Voglia di cinema!

di Massimo Arciresi

Vi consigliamo…di Massimo Arciresi

 

Mon roi – Il mio re (Mon roi, Francia, 2015) di Maïwenn con Emmanuelle Bercot, Vincent Cassel, Louis Garrel, Isild Le Besco

Raggiungere i livelli del precedente e a suo modo complesso Polisse era impossibile, sicché non bisogna pretendere troppo da questa turbolenta vicenda amorosa firmata dalla regista Maïwenn (il suo cognome, Le Besco, tradisce la presenza nel cast di sua sorella Isild, nel ruolo della cognata della protagonista), la quale in questo caso non appare pure in veste di attrice. Un incidente di sci dalle venature psicosomatiche (colpito un ginocchio semanticamente “sospetto”) è per la tormentata Tony la scusa per ripercorrere a colpi di flashback cronologici le tappe della sua relazione con Georgio, spirito libero e inaffidabile dotato di singolare fascino, divertente ed eccessivamente pieno di iniziative. La donna gli perdona le eccentricità, non le premure per la sua ex. Bercot e Cassel in stato di grazia.

 

Oppure… 11 donne a Parigi (Sous les jupes des filles, Francia, 2014) di Audrey Dana con Vanessa Paradis, Laetitia Casta, Sylvie Testud, Isabelle Adjani.

Audrey Dana si autodirige e forma una vera squadra di colleghe (oltre alle succitate ci sono Alice Taglioni, Géraldine Nakache, Alice Belaïdi, Julie Ferrier, Marina Hands, Audrey Fleurot). Una dirigente senza amiche incarica l’inguaiata segretaria di “scongelargliene” qualcuna, un’avvocatessa si confida con la comare erotomane, una mamma ipertesa s’incapriccia della baby-sitter, e poi la tradita minacciosa, la vicina frigida, la conducente confusa, la signora immarcescibile, la paurosa malata: storie incrociate, a volte tramite simpatici raccordi, non nuove (e talvolta un po’ volgari), ma tenuemente sapide.

 

Voglia di cinema! – La frase della settimana

«Glielo battezzo io.» Rodrigo de la Serna nei panni di un giovane Bergoglio si offre di ungere il bambino di Muriel Santa Ana – ovvero l’avversato giudice Oliveira – pochi minuti dopo averla conosciuta e aver compreso la sua fattiva avversione al regime di Videla e, implicitamente, ai prelati che assolvono i suoi aguzzini in Chiamatemi Francesco – Il papa della gente (Italia/Argentina, 2015) di Daniele Luchetti.

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