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Microcredito per 10 giovani del Comprensorio calatino Sud Simeto

di Redazione

Parte la seconda fase del Progetto FTG, futuro e tecnologie giovani. L’obiettivo: creare, supportare e finanziare start-up innovative.

di Redazione

Avere più o meno vent’anni e progettare un’impresa in Sicilia è possibile. Lo hanno dimostrato 150 ragazzi di età compresa tra i 17 e i 21 anni nel Progetto ‘Futuro e Giovani Tecnologie’ che, in alcuni istituti scolastici del Calatino hanno partecipato alle attività d’aula mirate allo sviluppo dell’auto-imprenditorialità.

Dai focus group sono emersi i business plan di potenziali start-up che propongono idee sostenibili e innovative: dal ‘Ristorante Kasher sotto le stelle’ con piatti e location ispirati alla cultura ebraica, alla coltivazione e trasformazione di ‘Biocot’, un cotone biologico da piantare in Sicilia e da esportare all’estero per le grandi industrie tessili e per i brand di alta moda; dalla ‘Casa della musica’ con sale d’ascolto, studi di registrazione e aree attrezzate per corsi musicali, alla ‘Trinacria Beer’, una birreria con laboratorio artigianale dedicato alla produzione di birra autoctona tramite l’uso di soli luppoli siciliani.

E’ partita pure la seconda fase del progetto, contestualmente alla pubblicazione di un bando mirato a finanziare 10 giovani  tra tutti i partecipanti al progetto con un microcredito di 10 mila euro per supportare la realizzazione di start-up innovative.

La partecipazione è aperta a tutti i giovani inoccupati o disoccupati di età compresa tra i 18 e i 35 anni di tutti i comuni del comprensorio calatino Sud-Simeto (Caltagirone, Castel di Iudica, Grammichele, Licodia Eubea, Mazzarrone, Mineo, Mirabella Imbaccari, Militello in Val di Catania, Palagonia, Raddusa, Ramacca, San Cono, San Michele di Ganzaria, Scordia, Vizzini). Per aderire al progetto “Futuro e Giovani Tecnologie” basterà recarsi presso una delle sedi dei tre partner del progetto e procedere con la compilazione e la presentazione di un modulo di adesione. Le attività individuali e di gruppo consentiranno ai partecipanti di acquisire nuove competenze imprenditoriali, informazioni legali, economiche, tecniche e pratiche per la progettazione di una start-up che potrà essere candidata al bando e supportata nella sua realizzazione con un microcredito di 10 mila euro. Il bando per il microcredito sarà pubblicato sui siti dei partner del progetto a partire dal 1 dicembre 2015 (www.itsjobs.it –www.fondazionemicrocredito.it –  www.comunepalagonia.gov.it).

Prendendo voce, i giovani che hanno già sperimentato la prima fase del progetto sull’auto-imprenditorialità hanno espresso il loro punto di vista.

“Credevo fosse un progetto astratto – confessa Mario – invece, con la costruzione del business plan abbiamo concretizzato dei veri e propri progetti di vita e di impresa, mettendo in gioco le nostre passioni e le nostre idee”.

“Tempi, soldi, pratiche legali, problemi da affrontare – chiarisce Paola – sono stati gli argomenti che ci hanno fatto mettere nei panni di chi veramente vuole fare impresa, penso sia molto importante per noi giovani averne consapevolezza”.

“Chi lavora in proprio, ma senza formalmente dichiararlo – sostiene Salvo – può cambiare rotta e valutare la possibilità di inserirsi in un percorso di crescita della propria attività, rendendola più innovativa oltre che finalmente in regola sotto tutti i punti di vista”.

“Per la prima volta ci è stato chiesto cosa vorremmo fare in futuro e non cosa dovremmo fare – afferma Giosuè – in classe abbiamo affrontato tematiche finanziarie accettando il rischio di progettare un’impresa con l’uso delle tecnologie e partendo da noi stessi”.

“Ho le idee chiare – spiega Salvatore – investirò sul mio vigneto a Mazzarrone perché il mio obiettivo è sicuramente migliorarne la resa e la qualità”.

“Il sistema politico dovrebbe incentivare logiche imprenditoriali di gruppo e rendere più accessibili le informazioni di finanziamento destinate ai giovani” – sottolinea Francesco -.

“Potrei ampliare con il franchising le attività di ristorazione che già gestiamo con la mia famiglia – racconta Morris – e potrei integrare l’innovazione, mettendo in sala dei tavoli hi-tech con menù touch per velocizzare le comande”.

“Le attività che abbiamo simulato e l’integrazione della tecnologia  – precisa Claudia – sono fondamentali per la realizzazione di una nuova impresa, non sarò un’imprenditrice, ma potrò dare utili consigli ad alcune persone che ho accanto”.

“Nelle attività d’aula siamo stati a confronto anche con degli aspetti psicologici, lo ritengo positivo e non era mai successo  – dice Micael – se potessi lo rifarei meglio”.

“Questa esperienza servirà a qualcuno di noi per scommettersi – afferma Davide – chi ha già un lavoro avviato può migliorarlo, lavorare sul marchio, valorizzare il territorio, allargare il campo, integrando le tecnologie digitali”.

“Possiamo anche non essere dipendenti e diventare imprenditori di noi stessi, questo è un nuovo punto di vista – dice Gianluca – diverso da quello solitamente intrapreso con in tasca un diploma alberghiero, mi si è aperta una finestra sull’imprenditorialità che, anche se non adesso, potrò realizzare in futuro”.

I nuovi gruppi di giovani del comprensorio calatino Sud-Simeto che hanno l’intenzione di progettare una propria realtà imprenditoriale, aderendo a questa nuova fase del Progetto “Futuro e Giovani Tecnologie” saranno affiancati da un team di esperti che durante gli incontri si impegnerà ad orientare e supportare i futuri imprenditori, affinché i loro progetti possano avere tutti i requisiti per una concreta realizzazione. Saranno suggeriti anche i possibili percorsi che potranno essere intrapresi per l’accesso alla finanza agevolata e le modalità per beneficiare dei regimi di aiuto destinati ai giovani e messi  al bando dalla Comunità Europea.

 

 

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