Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Le migrazioni, La sicilia e l’accoglienza in contesti culturali

di Redazione

C’è un luogo, a Palermo, per l’accoglienza, lo studio della lingua italiana, la partecipazione in contesti culturali dei migranti in Sicilia con iniziative e servizi completamente gratuiti.

 

di Ninni Casamento*

E’ il Centro Accoglienza e Alfabetizzazione, che ha sede presso l’Istituto Platone, in via Bono 31, e realizza, da alcuni anni a questa parte, un progetto di Rotary Distretto 2110, Inner Wheel Distretto 211, Lion’s Club Distretto 108 yb, Istituto Platone e Società Siciliana per l’Amicizia fra i Popoli.

I corsi di lingua italiana 2015-2016 hanno avuto inizio il 24 novembre e dureranno fino a luglio 2016. I migranti iscritti, oltre ad apprendere la lingua italiana in appositi corsi, potranno usufruire della biblioteca di Amicizia fra i Popoli e partecipare all’intero sistema di iniziative dell’Associazione (conferenze Sicilia-Mediterraneo, visite guidate e gite, seminari di musica, canto, danze popolari, progetti per la pace e l’amicizia fra i popoli, ecc.). Sono ammesse nuove iscrizioni in relazione alla modularità dei corsi. Per info basta chiamare la Segreteria, Daniela Vullo, al  3345035975.

Gli insegnanti dei corsi sono Anna Zavattieri, Fatima Chaif, e Vincenza Baiamonte.

I corsi di lingua italiana, sia iniziali che avanzati, sono articolati in due incontri settimanali (martedì e giovedì) pomeridiani di due ore ciascuno. Contestualmente si svolgono le attività di mediazione culturale e socializzazione. La fruizione della biblioteca è consentita negli orari di apertura della Scuola. La partecipazione alle conferenze e manifestazioni è sempre consentita secondo le normali procedure di prenotazione o iscrizione.

Il Centro è una voce che si aggiunge alle tante altre, istituzionali e no, attive a Palermo e in Sicilia per l’accoglienza dei migranti. Non ha una capacità di intervento per far fronte alle necessità di prima accoglienza né a quelle strettamente assistenziali ma si pone quale sponda per l’inserimento dei migranti nel contesto linguistico-culturale.

E’ un fatto, d’altronde che le grandi migrazioni, le tragiche migrazioni di oggi, causate dalle guerre e dalla fame, sfiorano appena la Sicilia. Gli enormi flussi in arrivo tendono, infatti, a raggiungere i Paesi in cui maggiori sono le possibilità occupazionali alimentando un circolo che vede uno spostamento di popoli interi da luoghi senza più speranza di rinascita e di sviluppo a luoghi già ricchi e opulenti. Nulla di nuovo sotto il sole: Roma conquistava i popoli e poi li accoglieva e ne lucrava ulteriore sviluppo e potenza. Le migrazioni, da sempre, impoveriscono i paesi di provenienza e arricchiscono quelli di destinazione, contrariamente a quanto comunemente si crede. E’ in atto un processo, insomma, di ulteriore divisione del mondo in due: da una parte la ricchezza e dall’altra la povertà.

All’interno di questo processo, e all’interno dei nuovi equilibri della divisione del mondo si pongono, comunque, problemi nuovi, non ancora ben valutati e affrontati, talvolta con risvolti drammatici e tragici causati dalle modalità di accoglienza e convivenza. Le società diventano multiculturali, questo è un dato di fatto. Ma che significa “società multiculturale”? E’ tale quella in cui le culture immigrate vengono integrate nella cultura dei Paesi ospitanti? O non è più giusto ritenere che società multiculturale debba essere quella in cui le culture presenti coesistano e cooperino ciascuna secondo il suo proprio modo d’essere e nel pieno rispetto di tutti gli altri?

Chi auspica l’affermarsi di una cultura “mediterranea” è per questa seconda ipotesi. Che ha, nella storia, pochi precedenti ma illustri: quel Regno di Sicilia che, approfondendo i caratteri della civiltà araba di Sicilia, portò alla coesistenza di latini, greci, arabi ed ebrei, alla loro cooperazione, all’introduzione di ben quattro lingue ufficiali e ad uno sviluppo poderoso nel campo economico e commerciale, culturale, scientifico, demografico che lo poneva al primo posto fra i regni europei dell’epoca. Oggi ne vediamo i monumenti, quell’”Arabo-Normanno” da poco tempo patrimonio dell’umanità UNESCO che non dà se non una pallida idea della grandiosità originale. Palazzo Reale e Zisa avevano le dimensioni di Versailles con qualche secolo di anticipo.

Sono problemi di grande momento. A noi interessa, oggi, fare il possibile per aiutare chi ha enormi esigenze di sopravvivenza da risolvere e questo fa, come può, il Centro accoglienza ospitato dall’Istituto Platone a Palermo.

 

*Presidente Società Siciliana per l’Amicizia fra i Popoli            

https://www.amiciziafraipopoli.org/accoglienza.htm

https://www.facebook.com/events/1115679331800131/

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