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Minori immigrati non accompagnati: l’anello più debole di una catena spezzata

di Redazione

Nei primi sette mesi dell’anno si è registrato un aumento degli sbarchi superiore di un terzo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ma il dramma nel dramma è rappresentato dai minori immigrati non accompagnati.

La Redazione

Con l’arrivo della bella stagione si intensifica il traffico delle carrette del mare che dalle coste del nord Africa si dirigono a stento, verso le coste siciliane. Ma non  sono certo le condizioni climatiche relativamente più tranquille favorite dalla bella stagione a scongiurare i pericoli  corsi da questi poveretti, partiti pieni di speranza e arrivati più disperati di prima.

Secondo dati forniti dal Ministero dell’Interno,  nei primi sette mesi dell’anno si è registrato un aumento degli sbarchi superiore di un terzo rispetto a quello dello stesso periodo dell’anno precedente.

E’ in corso una vera e propria invasione senza controllo, con pesanti ricadute igienico sanitarie e sulla sicurezza del territorio, in particolare siciliano. Le previsioni sono anche peggiori, dati che emergono in un paese dove ci sono già 8.000.000 di persone sotto la soglia di povertà.

Ma il dramma nel dramma è rappresentato dai minori immigrati non accompagnati. Più di 1300 quelli giunti, per la gran parte sull’isola, nel corso dell’anno.  Le condizioni di prima accoglienza dei minori immigrati non accompagnati giunti in Sicilia, dopo il loro salvataggio in mare, sono sempre più inaccettabili.

Colpisce la persistente e totale assenza di un sistema di accoglienza strutturato per i minori soli non accompagnati che giungono in Italia, anche via mare e che, particolarmente vulnerabili, rappresentano l’anello più debole della catena.

Condizioni di accoglienza in Sicilia dei minori immigrati non accompagnati

 Secondo la legge italiana devono essere accolti e tutelati. 

Invece, le diverse centinaia di minori migranti sia soli che in nucleo familiare, tratti in salvo non hanno trovato e non trovano condizioni di accoglienza minime adeguate alla loro situazione di vulnerabilità.

E’ inaccettabile che di fronte a un flusso di arrivo del tutto previsto e prevedibile, le Autorità non abbiamo predisposto neanche un piano per l’accoglienza di questi minori, che si aggiungono alle centinaia di loro coetanei arrivati nei mesi precedenti, e che attendono ancora, in una situazione di totale precarietà, di conoscere il proprio futuro. 

Come dicevamo, sono più di 1300 i minori migranti, giunti via mare, e provengono, per lo più da Somalia, Gambia, Egitto, Siria, Eritrea. 

Ancora oggi, in Italia, la proposta di legge elaborata da Save the Children depositata alla Camera, da parte di deputati esponenti di diversi partiti politici e il cui iter è iniziato  con l’assegnazione alla Prima Commissione Affari Costituzionali, naviga in alto mare come i barconi dei disperati.

Occorre superare, una volta per tutte, questa gestione emergenziale che non consente di rispettare i diritti di quei minori che, viaggiando senza adulti di riferimento si trovano esposti a gravi rischi anche una volta giunti in Europa.

 

 

 

 

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