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CCTVYLLE : Città delle telecamere a circuito chiuso

di Redazione

Il progetto CCTVYLLE indaga sull’impatto che il controllo pedissequo attraverso l’uso delle telecamere ha sul pubblico. 

di Floriana Spanò*

E’ un  progetto multidisciplinare che presenta una nuova visione del futuro dei sistemi di videosorveglianza e della società nel suo complesso. Il collettivo CCTVYLLE è formato da un gruppo di artisti e operatori del settore artistico-cinematografico che, attraverso le Arti Visive, il fumetto, l’animazione e altre forme d’arte, hanno dato forma a una visione futuristica dei sistemi di sorveglianza pubblica, denunciando un uso estremo e sinistro della tecnologia.

La videosorvegvideosorveglianzalianza

 

Il progetto si concentra sugli aspetti visionari e tecnologici della sorveglianza, proponendo scenari insoliti attraverso l’utilizzo di alcuni droni-uccello dotati di telecamere a circuito chiuso.

Lo scenario manifestato attraverso le opere del collettivo indaga sull’impatto che il controllo pedissequo attraverso l’uso delle telecamere ha sul pubblico e soprattutto sull’effetto ‘paranoico’ che potrebbe derivarne.

Il progetto (città delle telecamere) nasce nel 2010 con dei disegni preparatori che riproducono degli ibridi metà uccello e metà telecamera.

I disegni sono ispirati a un sogno fatto dal fondatore del gruppo e coordinatore del progetto  CCTVYLLE, Gianluca  Bonomo.

“Nel sogno – racconta lo stesso artista – vedevo un albero e su di esso dozzine di strane creature. La visione era affascinante, spaventosa e sorprendente allo stesso tempo. All’improvviso compresi che ciò che vedevo era un futuro possibile. Il sogno è ambientato in un parco londinese in cui le strane creature, spesso appollaiate sui rami degli alberi, sorvegliano il mondo circostante”.

Sia il sogno che il progetto probabilmente sono stati influenzati dal vivere in una città come Londra, dominata da video camere e dispositivi di sorveglianza ovunque.

Dopo il debutto della mostra espositiva tenutasi  nella capitale inglese e il successo della mostra allestita a Castelbuono, il progetto approda a Palermo presso l’Associazione culturale Bobez.

 

*Associazione culturale Mialò Art

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