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A Furnari impianto di cogenerazione da fonti rinnovabili

di Redazione

I deputati nazionali e regionali Cinquestelle Alessio Villarosa, Valentina Zafarana e Angela Foti sono gli autori di atti parlamentari mirati e hanno interpellato il comitato cittadino ed alcuni degli enti partecipanti alla Conferenza dei servizi

La Redazione

La  Comet Bio Srl ha ribadito quest’oggi in una conferenza stampa, la volontà di portare a termine il progetto di realizzazione dell’impianto di cogenerazione da fonti rinnovabili nel comune di Furnari,. Così i deputati nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle che avevano rappresentato nelle sedi istituzionali le remore espresse da tutta una serie di associazioni e comitati già operanti sul territorio o costituiti ad hoc in merito alla sostenibilità in termini ambientali del progetto di C.da Mandraffino; considerato che lo stesso comune di Furnari già “ospita” la discarica di Mazzarrà S. Andrea.

A tale scopo Alessio Villarosa, parlamentare M5s alla Camera aveva presentato un’interrogazione parlamentare e le deputate regionali Valentina Zafarana e Angela Foti si erano direttamente interessate alla questione, interpellando il comitato cittadino ed alcuni degli enti partecipanti alla Conferenza dei servizi, allo scopo di chiarire dubbi oltre che sull’opportunità del progetto anche e soprattutto su alcuni punti dell’iter procedurale. “Lungi dal volerci intestare il risultato, seppur temporaneo, di una battaglia che ovviamente abbiamo deciso di sposare non per questioni demagogiche o ideologiche tout court, ma per la validità che la stessa presentava per la salvaguardia di un territorio già martoriato – affermano i deputati Cinquestelle – ci sembra fondamentale far rilevare il ruolo dei cittadini attivi, primi attori assoluti di questo risveglio, finalmente informati e consapevoli”. D’altronde, a livello generale aggiungono – osserviamo con stupore questa reiterazione, da parte del governo, degli investimenti in grossi impianti anche se essi utilizzano fonti rinnovabili di energia”.

“Ciò che ancora non si è compreso è che l’approccio che andava bene con combustibili fossili non può essere più utilizzato con le fonti rinnovabili di energia – proseguono i deputati – i 100milioni di euro previsti dal bando ministeriale potevano essere meglio utilizzati incentivando la realizzazione di micro impianti domestici di varia natura, utili per coprire il fabbisogno di oltre 500 mila persone piuttosto che andare a sovraccaricare territori di emissioni di Co2, traffico veicolare e disboscamento”.

“È evidente – concludono Villarosa, Zafarana e Foti  – che la transizione dal pensiero fossile al pensiero solare è ancora ben lungi dall’essere realizzata. Se le istituzioni peccano di elasticità nel riconsiderare certi atteggiamenti, il dato positivo è che le rassicurazioni della Comet in merito alla sostenibilità dell’impianto, forti anche del parere positivo dell’Arpa circa la qualità e la quantità delle emissioni, non sono servite a frenare la volontà di conoscenza della popolazione. Se Furnari abbia o meno perso un’opportunità come ribadito stamane in sede di conferenza stampa da Ivo Blandina, amministratore della Comet, è il caso di farlo decidere ai diretti interessati: il paternalismo illuminato è ormai fuori moda”.

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