Vi consigliamo…di Massimo Arciresi
Il venditore di medicine (Italia/Svizzera, 2014) di Antonio Morabito con Claudio Santamaria, Isabella Ferrari, Evita Ciri, Marco Travaglio
Dopo un piccolo lungometraggio praticamente invisibile (Cecilia) e il documentario carrarese Non son l’uno per cento, Antonio Morabito lascia decisamente il segno con il suo nuovo lavoro, imperniato sulle vicissitudini di un informatore scientifico abituato a corrompere i medici compiacenti (il triste fenomeno del comparaggio, che contribuisce a minare la salute pubblica), il cui posto è messo a rischio dalla crisi (o meglio, dall’avidità dei suoi datori). Un uomo che non sta bene per primo (e la sua incolpevole consorte segue a ruota), ma che non conosce altri metodi che non siano caricare a testa bassa ogni ostacolo. La domanda principe: è (solo) colpa sua? Una scansione crudele, ben fotografata da Duccio Cimatti, con una nervosa Ferrari e un Travaglio che debutta in un ruolo che gli calza a pennello.
Oppure…
Locke (GB/USA, 2013) di Steven Knight con Tom Hardy
Preceduta da critiche entusiastiche (anche troppo), la seconda fatica del navigato sceneggiatore Knight – che dispone delle valide luci di Haris Zambarloukos – è una di quelle ardite (e modaiole) scommesse con un solo ambiente (qui l’auto) e pochissimi attori in campo, nella fattispecie uno solo. Così il capace Tom Hardy affronta il ruolo di un capocantiere che, terminato il lavoro, si mette in viaggio, ma non verso casa, bensì verso un ospedale londinese, compromettendo seriamente occupazione e famiglia. Le ragioni più profonde stanno nella sua storia personale. Non sempre credibile, ma molto interessante.
La frase della settimana
«Mi piace pensare che una persona qualunque sia capace di qualunque cosa.» Mia Wasikowska nella sua lettera al National Geographic, per convincere la rivista a finanziare la sua azzardata impresa in Tracks – Attraverso il deserto (Tracks, Australia, 2013) di John Curran.
