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L’Opera dei pupi nella tradizione siciliana

di Redazione

Attraverso le sue marionette, questa forma di spettacolo incarna una delle massime espressioni di teatro di figura più rappresentative dell’Isola

di Letizia Oriti 

Cavalleria, onore, rispetto, amicizia, amore: l’Opera dei pupi incarna i valori più cari al popolo siciliano, rimanendo nella storia una delle forme d’arte più famose e più popolari oltre i confini dell’Isola.

L’Opera, attraverso le sue marionette, rappresenta una delle massime espressioni di teatro di figura.

Raggiungendo l’apice del successo nel Diciannovesimo secolo, negli ultimi decenni, questo tipo di teatro, con l’incalzare di nuove forme di spettacolo, in parte, ha ridimensionato la propria fama,  circoscrivendo il proprio consenso a un target di puri estimatori. Il pubblico dell’Opera dei pupi rimane, comunque, una forma di spettacolo sempre tanto amata e coinvolgente che continua ad affascinare le due fasce di pubblico più fedeli: turisti e bambini. Lo spettacolo delle marionette rimane, infatti, l’attrazione e il simbolo della cultura popolare e della tradizione del nostro popolo.  

L’Opera dei Pupi racconta le lotte tra Saraceni e Cristiani nell’epoca medioevale. All’inizio del XIX secolo, protagonisti del repertorio erano I Reali, i cavalieri e gli eroi epici, tra i quali primeggiavano le figure di Orlando e Rinaldo. Attraverso i cantastorie e i cantori, l’Opera narrava le gesta svolte in tutto il Meridione d’Italia, prevalentemente, da questi eroi.

Ogni spettacolo rappresenta un evento ben preciso, in modo particolare,  il consiglio e la battaglia. Il primo consiste nell’incontro tra i vari personaggi che, in genere, rappresentano soldati, re, comandanti e hanno il ruolo di annunciare la battaglia. Questa prima fase, non surriscalda più di tanto l’atmosfera. Al consiglio, seguono le battaglie, che infervorano il pubblico, coinvolgendolo in pieno. Il finale, poi,  è sempre caratterizzato dalla morte di uno dei protagonisti.

Qualunque sia la forma, l’Opera dei pupi esalta sempre la ribellione dei poveri e degli umili contro i ricchi, ma anche la ribellione del bene contro il male. La rappresentazione, infatti, affronta tematiche molto importanti, come il tradimento, la relazione tra il re e i suoi vassalli, il contrasto tra il bene e il male e lo scontro tra cristiani e saraceni, m a anche tematiche di carattere politico o questioni familiari, toccando, persino,  il soprannaturale.

Per mettere in scena un’opera completa è necessario il lavoro di molte persone. In genere, quella del burattinaio è una tradizione familiare che si tramanda da una generazione all’altra.

I testi vengono sempre accompagnati da musiche prodotte, in genere, dall’organo.

Tutto il lavoro, comunque, ruota attorno alla bravura del burattinaio che, oltre a essere un abile manovratore, deve possedere doti interpretative molto forti. Il burattinaio è, infatti, un grande attore.

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