Nuova edizione de L’Inchiesta Sicilia – Testata di approfondimento fondata nel Luglio del 1996 da un gruppo di giornalist* indipendenti

Da un’idea di Antonio Presti ‘Il rito della luce’

di Redazione

“Per ricostruire l’uomo bisogna partire dal basso, affinché si abbiano solide fondamenta, quindi dai bambini”.

E sono proprio loro i protagonisti del “Rito della luce” che Antonio Presti e la Fondazione Fiumara d’Arte organizzano a Librino. Il Rito della Luce si svolgerà nel Solstizio d’inverno 20 – 22 dicembre 2012, dalle 18,30 alle 23,00, all’Istituto Comprensivo Campanella Sturzo, Librino – Catania e coinvolgerà  30 scuole, 3000 studenti, 120 artisti, 90 poeti, 30 associazioni, 40 fotografi, 150 musicisti, 5 gruppi etnici differenti.

Il 21 dicembre del 2012, giorno del solstizio d’inverno,  coincide con la profezia dei Maya, secondo la quale  per questa data  è  prevista la “fine del mondo”. Mentre l’umanità sembra attendere la fine senza alcuna speranza, in un mondo in cui prevalgono i beni materiali e si mortificano i sentimenti in nome di una presunta supremazia della ragione, la Fondazione Fiumara d’Arte ci indica la via maestra per tornare ad un mondo altro, quello del principio,  alla “Bellezza”: alla luce, quale  elemento spirituale di energia nuova e pura, linfa vitale che rischiara gli animi. 

Nel progetto la Poesia è la grande protagonista del Rito della Luce. I  ragazzi, insieme a grandissimi poeti, saranno i protagonisti del Rito della Luce, metafora di un percorso di rinascita,  ponte lanciato verso il futuro delle nuove generazioni. Doneranno la loro opera i più importanti poeti contemporanei nazionali, (Antonella Anedda, Maria Attanasio, Giovanni Fontana, Mariangela Gualtieri, Biagio Guerrera), e siciliani (Cinzia Accetta, Sebastiano Adernò, Saragei Antonini, Francesco Balsamo, Dina Basso, Angela Bonanno, Sebastiano Burgaretta, Giuseppe Calcagno, Maria Gabriella Canfarelli, Luigi Carotenuto, Giuseppe Carracchia, Giuseppe Condorelli, Sergio Costa, Giampaolo De Pietro, Enrico De Lea, Claudia Distefano, Vincenzo Galvagno, Paolo Gulfi, Antonio Lanza, Stefania Licciardello, Paolo Lisi, Luciano Mazziotta, Josephine Pace, Giovanni Parentignoti, Renato Pennisi, Alessandro Puglisi, Margherita Rimi, Piero Ristagno, Pietro Russo, Ignazio Sauro, Biagio Salmeri, Angelo Santangelo, Angelo Scandurra, Luigi Taibbi, Emiliano Zappalà). 

Durante le notti del Rito gli studenti leggeranno i loro versi più belli, insieme a quelli di grandi poeti. Verranno creati mandala, disegni simbolici universali, strumenti sacri che ci aiutano a riconoscere la scintilla divina presente in ognuno di noi. Numerosi i musicisti e i performer che prenderanno  parte al Rito della Luce con danze, canti celebrativi e sonorità universali.  

In occasione della manifestazione sarà, inoltre, presentato l’Archivio socio-antropologico della città di Catania, frutto del lavoro svolto negli ultimi due anni dalla Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti nel quartiere Librino, a Catania. L’Archivio scaturisce da un progetto che ha coinvolto trenta giovani fotografi siciliani e alcuni grandi maestri della fotografia internazionale nella creazione di laboratori didattici nelle scuole, oltre 50 tra quelle di Librino e quelle di Catania città, alle quali è stato affidato il tema della Costituzione. Gli studenti, insieme ai fotografi e al personale docente, hanno interpretato e tradotto in immagini un articolo della Costituzione, scelto da loro stessi. Oltre a ciò, sono state coinvolte le famiglie di 100 bambini di Librino, i quali hanno raccontato la storia della loro vita per immagini e catturato, sempre per immagini, lo spirito, la vita e l’anima di 20 associazioni di volontariato della città. In questo sono depositati  i volti di oltre trentamila persone: gli abitanti di Librino e di Catania in generale, che hanno condiviso  il percorso per un’idea comune di bellezza, intesa come concezione e conoscenza che pervade la vita di ogni essere vivente.

La Fondazione donerà l’Archivio socio antropologico alla Sovrintendenza ai Beni culturali di Catania  con l’intento, e la speranza, che possa essere sottoposto a vincolo e tutela, quale bene immateriale protetto e condiviso dalla città.

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