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Giuseppe Siviglia contro l’aumento della pressione fiscale a San Giuseppe Jato

di Redazione

“Il Consiglio Comunale di San Giuseppe Jato ha votato ed approvato l’aumento dell’ addizionale Irpef dallo 0,5 allo 0,7% in aliquota unica per tutte le categorie e anche l’aumento dell’Imu per l’abitazione principale, dallo 0,40 allo 0,50 %; mentre per le seconde case, laboratori, negozi, studi etc.dal 0,40 allo 0,50 %”.

A pronunciare questa parole è Giuseppe Siviglia ex sindaco della cittadina che continua così:

“Per quanto, invece, riguarda la Tarsu era stata già aumentata dal Sindaco attuale, con determina sindacale, avendone lo stesso facoltà. Tutto è stato fatto in sordina, senza confronto con i cittadini e le parti sociali; una vera e propria stangata per i contribuenti Jatini, già stremati; ma i cittadini utenti stamattina apprendendo le ultime dal Comune così commentavano: “Ma viri chi ni misiru i morti”.

Mi sento di affermare che queste scellerate manovre non potranno mai compensare i minori trasferimenti statali e regionali, così come, non è assolutamente giustificabile, da parte degli attuali amministratori il diffondere notizie in merito ad un eventuale dissesto finanziario, a loro dire conseguenza di una cattiva gestione ereditata.
Posso invece comprovare che l’amministrazione Siviglia da me presieduta, ha lasciato un Comune in buona salute con un notevole avanzo d’amministrazione e di liquidità di cassa corrente.
La stessa nuova compagine amministrativa ha approvato il rendiconto di riferimento alla precedente amministrazione con parere positivo certificato dall’organo di controllo, quale il collegio dei revisori dei conti,  notorio  tra l’altro, per il non concedere sconti a nessuno.
Il Comune Jatino si è sempre distinto per essere stato uno dei pochi Comuni siciliani sani e solidi; altro che dissesto!!
Se tutto si riduce nell’amministrazione comunale di San Giuseppe Jato a fare quadrare i conti con la matematica che non è un’opinione, dove è finita la politica che invece lo è? Spero tanto che l’attuale amministrazione finisca di piangersi addosso e intraprenda una strada che gli consenta di aumentare le entrate incentivando le economie locali e del territorio e, visto che attualmente ne sussistono tutte le condizioni, modifichi la gestione dei servizi pubblici al fine di diminuirne la spesa, con l’auspicio di eventuali e futuri confronti che possano essere sempre testimonianze di verità e di costruttivi dialoghi nell’interesse della collettività”.

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