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Il caso Gesip tiene banco sull’informazione locale e nazionale

di Redazione

Gli operai sono senza lavoro e senza retribuzione da sabato, e protestano a Palermo, presidiando il Municipio, per il mancato rinnovo del contratto di servizio tra la partecipata e il Comune. 

di Giulia Noera

 

Sono 1.800 i lavoratori della societa’ a cui il governo ha negato lo stanziamento di 5 milioni di euro previsti da un’ordinanza della protezione civile, che avrebbe consentito il proseguo delle attivita’. E per oggi e’ previsto un incontro tra il sindaco Orlando e il ministro dell’Interno Cancellieri.

Anche Fabrizio Barca, il ministro per la Coesione territoriale, è stato tirato in causa, ma ritiene che il caso Gesip si potrebbe chiudere nelle prossime ore, se il governo riceverà informazioni certe su come il Comune di Palermo intende attuare l’ordinanza di protezione civile di inizio maggio ,che aveva previsto l’ultimo finanziamento da 10 milioni di euro. 

La posizione del ministro, d’altronde, è contenuta in una nota diramata venerdì pomeriggio: al governo non basta la delibera di giunta del 27 agosto scorso, così come non bastano gli ‘abbozzamenti’ fin qui registrati, perché mancano tre requisiti fondamentali: Leoluca Orlando e i suoi assessori dovrebbero infatti precisare quali “servizi essenziali ” gli operai della Gesip dovranno svolgere in futuro invece di indicare voci generiche come “manutenzioni” o similari.

Inoltre sarà importante conoscere quanti saranno gli esuberi e come affrontarli e quali potrebbero essere gli strumenti indicati dalla giunta comunale per sfoltire gli organici.

Al momento le risposte sono state alquanto vaghe: nel piano di riordino della Partecipata comunale è previsto un taglio di circa 450 operai, fra prepensionamenti, ricorsi agli ammortizzatori sociali e quant’altro.

Questo ha aggravato ulteriormente il clima incandescente del capoluogo siciliano a cui il sindaco deve in breve trovare una soluzione.
Intanto sabato scorso, dopo un vertice d’urgenza tra Orlando e i sindacati, è emersa la volontà del primo cittadino e dell’assessore alle Partecipate La Piana di istituire una nuova società consortile di cui si conoscerà il nome oggi.  La nuova azienda sarà per il 51%  del Comune di Palermo e il restante 49% delle Partecipate.

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