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Basta con i General Contractor

di Redazione

 ‘Sos’ lanciato dall’Ance Sicilia alla Regione: si affidino le opere solo con appalti per consentire alle imprese locali di lavorare con dignità. Stop agli intoppi e ai ritardi della burocrazia inefficiente

Ad un mese di distanza dalle richieste dell’Ance Sicilia, la notizia dello sblocco dei fondi europei per proseguire nella realizzazione dell’autostrada Siracusa-Gela sicuramente è motivo di speranza per lo sviluppo dell’Isola, ma non conforta affatto leggere che i lavori saranno affidati anche questa volta ad un General contractor.

Secondo l’Ance Sicilia, sembra che ormai si vogliano realizzare le poche infrastrutture che vanno in porto esclusivamente con questo sistema di affidamento che, scavalcando le regole e i controlli delle gare d’appalto con procedura aperta, nei fatti si traduce nella morte delle imprese locali che sono essenzialmente medio-piccole. Infatti, i General contractor uccidono le imprese locali prima praticando tariffe da fame e poi non pagandole: così l’intera ricchezza viene trasferita fuori dalla Sicilia.

E’ un problema gravissimo che l’Ance Sicilia affronterà anche lunedì prossimo con l’assessore regionale alle Infrastrutture, Pier Carmelo Russo, nell’incontro da lui convocato con le associazioni di categoria sui bandi tipo e sull’applicazione della legge regionale sugli appalti dello scorso anno soprattutto in materia di ribassi e fidejussioni.

L’Ance Sicilia ricorda, ad esempio, il lungo elenco di imprese locali che si erano illuse di potere uscire dalla crisi partecipando ai lavori offerti dal General contractor per la Siracusa-Catania, e che alla fine si sono invece indebitate di più, hanno chiuso i battenti o sono fallite. Molte di queste erano associate all’Ance. L’associazione dei costruttori edili lancia ora l’allarme anche per le imprese che in questo momento sono impegnate con un General contractor nei lavori della statale 640 Agrigento-Caltanissetta, che lamentano di essere sfruttate e sottopagate con tempi ai limiti della sopravvivenza e comportamenti che possono favorire l’illegalità del lavoro, mentre i guadagni delle perizie di variante restano tutti al General contractor.

Alla fine, osserva l’Ance Sicilia, nonostante le rassicurazioni fornite dai precedenti governi nazionale e regionale, si è consentito di snaturare lo spirito della legge (che era pur quello di colmare lacune della Pubblica amministrazione), col risultato di allontanare dal mercato le piccole e medie imprese che rappresentano l’ossatura del sistema e di favorire invece immense strutture societarie, supportate da lobby capaci di orientare i processi e le decisioni, che con il sistema delle remunerative Riserve e di un poderoso supporto legale riescono a nascondere e colmare le inefficienze tipiche di un mastodonte statale.

In questo contesto di crisi generale, la Regione non può permettere che tutto ciò continui ad accadere. Così come è intollerabile che vincoli e burocrazia continuino a bloccare i cantieri di opere fondamentali, come la bretella di collegamento dell’aeroporto di Comiso con l’autoporto di Vittoria e con la Ragusa-Catania.

 

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