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Le zone d’ombra del caso Mattei

Tra i numerosi punti oscuri, la manipolazione dei servizi Rai. Ma non solo. Le zone d’ombra del caso Mattei...

di Redazione

Tra i numerosi punti oscuri, che caratterizzano le indagini svolte sul delitto del presidente dell’Eni, la manipolazione dei servizi Rai. Ma non solo. Cosa dire dei verbali di interrogatorio spariti o modificati. Le zone d’ombra del caso Mattei

 

Da L’Inchiesta Sicilia Anno 1998 – Numero 40 

di Giuseppe Lo Bianco 

Verbali di interrogatorio spariti o modificati, immagini Rai manipolate, pressioni su investigatori, una superficialità nelle indagini voluta’ e, infine, un giuramento di segretezza che vincola i membri della commissione d’inchiesta a nascondere una verità scomoda e difficile da raccontare agli italiani.

Queste sono soltanto alcune dellestranezze’ emerse nel corso delle indagini condotto sul caso Mattei. Un caso ancora avvolto nel mistero.

Tra i numerosi punti oscuri, la manipolazione, come accennavamo, dei servizi Rai. La sera del 27 ottobre il cronista della Rai, Bruno Ambrosi intervista Mario Ronchi. Il contadino rivela: “Ho sentito un  boato e una botta”, ma quanto dichiarato dal contadino, lo si è appreso soltanto dalla lettura labiale dell’immagine. L’audio del servizio, infatti, è stato soppresso e il nastro magnetico manipolato.
Stessa sorte è toccata a un’altra intervista, alla casalinga Rita Maroni, realizzata dal cronista Elio Sparano.
Alle presunte manipolazioni della Rai, aggiungiamo i verbali di interrogatorio spariti o modificati.

Interrogato il 6 novembre ’62, l’ufficiale delle imposte dirette, Luigi Colmi descrisse ciò che aveva visto e udito in cielo alle 19.15 del 27 ottobre. “Bagliori rossastri tra le nubi e il rumore di un aereo sotto sforzo”. Prima la perizia e poi il giudice istruttore definivano irrilevante la testimonianza, poiché l’orario era incompatibile con quello della caduta (18.57.10). “Non ho mai parlato delle 19.15 – sostiene poi Colmi, reinterrogato il 6 febbraio del 1995 – ho sempre detto che erano le 19, minuto più, minuto meno. Rilevo, inoltre, che nel verbale del ’62 non si dice che chi mi interrogava disse che c’era un Caramel in partenza da Linate e che io senz’altro mi confondevo con quello.

Nel verbale del ’62, inoltre, fanno notare adesso i magistrati, non si dà atto della immotivata presenza di un generale dell’aeronautica militare. Ma non solo. In un caso, un verbale è stato sostituito con quello di un’altra testimonianza. Nel foglio 201 della vecchia inchiesta, i magistrati si attendevano di trovare la testimonianza dell’ingegnere Raffaele Girotti. In un articolo pubblicato sul settimanale Secolo XX sotto il titolo “Mattei è stato assassinato”, si sosteneva che l’Eni aveva accertato la natura delittuosa dell’incidente celandone i risultati; in quel contesto venne citato il nome dell’ingegnere Girotti, il quale, interrogato, avrebbe negato tutto.

Al posto del suo verbale i magistrati trovarono però quello di Rino Pachetti. Tre verbali di testimoni ascoltati la sera stessa della tragedia, infine, sono spariti dagli atti processuali.

http://inchiestasicilia.com/2017/01/11/il-caso-mattei/

http://inchiestasicilia.com/2017/01/11/lombra-dei-servizi-di-sicurezza-sul-caso-mattei/

http://inchiestasicilia.com/2017/01/11/chi-ha-avuto-paura-di-mattei-ne-parliamo-con-lammiraglio-fulvio-martini/

 

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